ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Amministratrice infedele: "Lavori mai pagati da un condominio". Castiglioni condannata

La professionista, già indagata per truffa e appropriazione indebita, coinvolta in un’altra vicenda per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. Un palazzo di via Turri che gestiva, non saldò il conto con un’azienda friulana.

Amministratrice infedele: "Lavori mai pagati da un condominio". Castiglioni condannata

Amministratrice infedele: "Lavori mai pagati da un condominio". Castiglioni condannata

Mentre la Procura sta facendo accertamenti preliminari sull’operato di Graziella Castiglioni, indagata per truffa, appropriazione indebita e sostituzione di persona nella gestione di condomini che lei amministrava –in cui risulterebbero fondi spariti e spese non pagate – a carico della 67enne arriva una condanna in primo grado per un’altra vicenda legata alla sua professione. L’ha emessa ieri il tribunale reggiano, riconoscendola responsabile del reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, processo scaturito dal mancato pagamento di lavori fatti da un’azienda dentro un condominio in via Turri.

La vicenda nasce dopo che l’azienda Benpower srl, con sede a Udine – attiva a livello internazionale nel ripristino di edifici industriali e abitazioni che hanno subito danni da incendi, allagamenti o inquinamento, viene chiamata nel 2008 per un intervento di bonifica da un incendio nel condominio ‘Speranza’ in via Turri 41/43. La ditta chiese il pagamento 23.573 euro, che però non risultarono versati: così decise di rivolgersi al tribunale reggiano, che emise nel 2009 un decreto ingiuntivo.

Il condominio ‘Speranza’, allora rappresentato non da Castiglioni ma da un altro amministratore, si oppose: il giudice accolse la domanda, revocando il decreto ingiuntivo, ma condannò il condominio a pagare a Benpower quella somma, più Iva e interessi legali dalla mora al saldo e spese di lite. L’azienda friulana notificò il 25 gennaio 2017 un atto di precetto, con cui intimò al debitore di adempiere, avvisandolo che in caso contrario avrebbe proceduto a un’esecuzione forzata. In assenza del pagamento, poi chiese di procedere a pignoramento mobiliare verso il nuovo amministratore condominiale, ovvero Castiglioni, con studio in via Tintoretto a Scandiano. Il 23 marzo 2017 l’ufficiale giudiziario andò nella sede del suo ufficio, dando atto di non aver trovato alcun bene pignorabile. Così il funzionario fece partire l’avviso di legge: invitò la parte debitrice a dichiarare, entro 15 giorni, ulteriori beni pignorabili di sua proprieta, avvertendo che per omessa o falsa dichiarazione è prevista una sanzione penale. Da un controllo fatto dalla ditta creditrice all’Unep del tribunale reggiano (Uffici notificazioni, esecuzioni e protesti), sarebbe emerso che Castiglioni omise di fare questa dichiarazione: non appariva verosimile che il condominio non fosse dotato di un conto corrente, visti gli obblighi di legge. Circostanze confluite in una denuncia sporta nel maggio 2017 dall’azienda Benpower contro Castiglioni in veste di amministratrice del condominio. A seguito dell’opposizione al decreto penale di condanna proposta nel luglio 2019 da Castiglioni, il gip Andrea Rat emise la citazione a giudizio. Nel processo davanti al giudice Maria La Nave, l’azienda udinese si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Paolo Pacorig.

L’imputata è stata ritenuta responsabile per i fatti contestati datati 7 aprile 2021: ieri il giudice Maria La Nave l’ha condannata a 2 mesi di reclusione, con le attenuanti generiche, e la pena sospesa, più le spese processuali; al risarcimento dei danni alla parte civile in separato giudizio, più le spese di costituzione e difesa. Ieri abbiamo interpellato l’avvocato difensore Giancarlo Pasquale, senza riuscire a contattarlo. L’avvocato Pacorig dichiara: "Il condominio non ha pagato la Benpower che procedette a un pignoramento, senza però che Castiglioni diede riscontro all’invito dell’ufficio giudiziario di indicare beni aggredibili. Nel frattempo ai 23.573 euro iniziali si sono sommati gli interessi di mora: a oggi il credito dell’azienda ammonta a circa 60mila euro".