"Anna salì sul palco. E celebrò le mie nozze"

L’attore e regista Ascanio Celestini ricorda con affetto l’amica scomparsa "Veniva a teatro, cucinava per noi: subito non avevo capito che fosse il sindaco".

"Anna salì sul palco. E celebrò le mie nozze"

"Anna salì sul palco. E celebrò le mie nozze"

"Mettevamo in scena spettacoli a tema", racconta Ascanio Celestini, attore, regista e drammaturgo. "Spesso suggeriti dal calendario. Esempio: la Resistenza in prossimità del 25 aprile, il lavoro a cavallo del primo maggio. Oppure temi proposti dagli anziani del luogo. Memorie importanti, tipo il viaggio di nozze di tanti anni prima. Allora io dissi ad Anna: ’sui viaggi di nozze ci vorrebbe un matrimonio’. E lei mi rispose: ’beh, sposati tu’. Io effettivamente ero fidanzato da 14 anni...E andò così. Alla fine dello spettacolo, Anna salì sul palco coi fiori, in veste di sindaco, e celebrò il mio matrimonio davanti alla platea".

Celestini fu tra i primi a credere nella Corte. Era il ’99, un cantiere "Noi studiavamo i testi, scrivevamo, e c’era questa signora che faceva la spesa, cucinava, preparava i costumi. Faceva lavorare gli scenografi per fargli costruire gli oggetti che ancora oggi sono arredi del luogo. Questa signora ci chiedeva come andava, a volte si scusava perché per colpa di una riunione sulla Tav era arrivata tardi: io all’inizio pensavo che fosse dello staff, mica potevo immaginare che fosse il sindaco del paese".

Celestini è rimasto alla Corte per anni: a raccogliere le storie degli anziani del paese e a mettere in scena le persone e il loro patrimonio d’umanità. "Era bello stare lì. Anna Pozzi aveva una rara disponibilità umana, ed è riuscita a creare uno spazio che per molti aspetti non ha eguali in Italia". In un post, Celestini ha scritto: "Le cose belle vanno sempre a finire da qualche parte, c’è sempre qualcuno che le conserva. E tu hai fatto cose belle. Le hai fatte tu e le hai fatte fare anche a me. Le cose belle che ogni tanto ritornano, sbucano, sorprendono".

a.fio.