Antenne della discordia: "Asciugarsi i capelli sotto il casco è peggio"

Bufera sulla frase pronunciata dalla dirigente Melloni in commissione consiliare. Via Gozzano, il Tar dà ragione al Comune. Ma il comitato: "Non finisce qui".

Antenne della discordia: "Asciugarsi i capelli sotto il casco è peggio"

Antenne della discordia: "Asciugarsi i capelli sotto il casco è peggio"

Un’altra settimana ‘ad alta tensione’ nei rapporti tra istituzioni e cittadinanza attiva – leggi comitati – sullo spinoso e caldissimo tema relativo all’installazione delle antenne della telefonia mobile in città. Un vero e proprio nervo scoperto nel rapporto cittadini-amministrazione comunale. Un confronto che si svolge, ormai, a tutto campo: dentro le aule dei tribunali amministrativi, in quelle proprie delle istituzioni e pure nell’agorà pubblica.

A dare fuoco alle polveri, giovedì, è stato un post scritto su Facebook da Michele Lagano, professore di filosofia nonché portavoce del comitato ‘no antenna’ di via Zanibelli a San Prospero Strinati. Il tutto a seguito dell’audizione del dirigente Servizio ambiente, energia, sostenibilità del Comune, Elena Melloni, nella 1ª Commissione Consiliare Assetto e uso del Territorio, ambiente tenutasi mercoledì. All’ordine del giorno vi era la discussione sulle dieci richieste che Vodafone ha avanzato per installare altrettanti ripetitori sul territorio comunale.

A finire nel mirino di Lagano è stata l’affermazione della dottoressa Melloni secondo cui: "Dal punto di vista sanitario, i colleghi di Arpae ci dicono che mettersi sotto al casco della nonna per asciugarsi i capelli fa molto peggio".

"Intanto mutuo il consiglio della mia cara amica Anna Paola Ferrari (portavoce del comitato di via Gozzano, ndr): domani faccio il giro delle parrucchiere per convincerle a costituirsi in comitato – attacca Lagano, via social –. Poi ci penserà Arpae a rassicurarle. Capite perché si arrabbiano (Lagano usa un termine più ‘diretto’ nel post, ndr) come delle iene nel momento in cui, nelle sedi istituzionali, si discute dei massimi sistemi?".

La ‘polpa’, però, del messaggio di Lagano è in uno dei due ‘post scriptum’: "Hanno ripetuto fino al parossismo che Il co-siting avrebbe risolto tutti i mali del mondo. Ieri sera, nel corso della suddetta riunione, abbiamo scoperto che si tratta di una pietosa bugia: date le caratteristiche del 5G non è possibile installare impianti Srb (le antenne, ndr) su pali condivisi!".

Un intervento, quello di Lagano, che giunge a chiosa di una settimana in cui la questione antenne è stata dibattuta anche a livello giudiziario.

Lunedì, infatti, è stata pronunciata la sentenza del Tar di Parma, che ha respinto nel merito tutte le richieste avanzate dal comitato di via Gozzano in opposizione all’installazione dell’antenna di Wind-Tre, all’incrocio tra via Gozzano e via Martiri della Bettola.

La famosa ‘antenna della discordia’ su cui vi è un contenzioso da più di due anni e che non terminerà ancora, nonostante le ruspe stiano già alacremente lavorando all’installazione del ripetitore.

"Andremo al Consiglio di Stato – afferma infatti la signora Ferrari –. Esperiremo tutti i tentativi possibili per fermare quello che riteniamo un evidente accanimento nei confronti dei residenti della via e di noi, membri del comitato. La sentenza del Tar? Lo diciamo con estremo rammarico, ma più la rileggiamo e più il sapore di un provvedimento ‘già scritto’ cresce in noi. Si sta facendo di tutto per rovinare il secondo viale più bello di Reggio".

Nicola Bonafini