Area protetta del Rodano, il Wwf:: "Bella, ma la tangenziale la deturpa"

L’associazione ambientalista sorpresa dalla decisione del Comune: "Si contraddicono nei fatti"

"Non nascondo una certa sorpresa nell’apprendere dell’evento pubblico di presentazione del “Laboratorio Urbano per l’istituzione del Paesaggio naturale e semi-naturale protetto nell’area del Rodano“, organizzato questa settimana presso i Chiostri di San Pietro". A prendere carta e penna per sottolineare una contraddizione è Daniele Bigi, presidente del Wwf Emilia Centrale. Bigi si riferisce al progetto comunale di riconoscimento del primo parco urbano tutelato della nostra regione, presentato pochi giorni fa in conferenza stampa. "L’invito riporta: “La città di Reggio Emilia si candida ad essere la prima città in Emilia Romagna a realizzare, all’interno di un tessuto urbano, un’area protetta naturalistica di grandi dimensioni, che comprende, al suo interno, luoghi di grande valore naturalistico come il Sito d’importanza comunitaria (SIC) Rodano-Ariolo”. L’idea di valorizzare un’area di indubbio valore naturalistico non potrebbe che trovarmi d’accordo, così come l’invito rivolto all’Associazione che presiedo di contribuire al progetto, anche perché l’iniziativa è sostenuta dalle massime autorità cittadine, a partire dal sindaco, della giunta comunale ed è promossa in prima persona dall’assessore alla partecipazione Lanfranco De Franco. La mia sorpresa per questo invito nasce dal fatto che pochi mesi fa la stessa giunta comunale ha avvallato un progetto, approvato dalla Provincia, che prevede la costruzione di una tangenziale a Fogliano che taglierà in due il suddetto sito di importanza comunitaria (SIC) Rio Rodano e fontanili di Fogliano e Ariolo, distruggendone l’unicità territoriale, danneggiando irreparabilmente la fauna e la vegetazione esistente".

Una scelta schizofrenica, così la intende il Wwf, che si autocontraddice. "Tale decisione era risultata incomprensibile al Wwf e ad altre associazioni ambientaliste che un paio di anni fa si costituirono in comitato per chiedere a gran voce che venisse adottato un tracciato alternativo per evitare che l’area protetta venisse intaccata. L’appello, nonostante le ripetute richieste, non fu ascoltato. Quindi nei prossimi mesi ci troveremo davanti a una situazione paradossale, nella quale lo stesso regista istituzionale sosterrà e magnificherà la costruzione della tangenziale, con le ruspe che entreranno nell’area SIC sfregiandola e deturpandola, e allo stesso tempo guiderà un tavolo istituzionale che avrebbe l’obiettivo di valorizzare la stessa area, già irreparabilmente compromessa".