"Aumento delle rette per gli anziani inaccettabile. Così si mettono in difficoltà le famiglie"

"Riteniamo inaccettabili le parole con cui l’assessore regionale al welfare, Igor Taruffi, giustifica un aumento lineare delle rette per le...

"Riteniamo inaccettabili le parole con cui l’assessore regionale al welfare, Igor Taruffi, giustifica un aumento lineare delle rette per le strutture residenziali per anziani e disabili di 4,10 euro al giorno paventando, in assenza dell’incremento, la chiusura dei servizi da parte dei gestori privati". Lo dicono Stefano Lugli e Paola Varesi, co-segretari Rifondazione Comunista Emilia-Romagna e componenti del coordinamento regionale di Unione Popolare. "L’assessore Taruffi – dicono gli esponenti del Prc – impone gli aumenti sposando le richieste dei gestori privati, ma ignora che un aumento mensile delle rette di 123 euro (1.476 l’anno) rischia di mettere in grave difficoltà famiglie con una persona non autosufficiente a carico, che hanno pensioni e stipendi bloccati e goà colpite da un’inflazione reale a doppia cifra. E ignora che questi aumenti si scaricano sui Comuni, che saranno chiamati ad individuare risorse proprie a tutela delle famiglie più deboli". La delibera regionale sta per essere esaminata da Comitati di distretto e sindaci, che hanno la possibilità di introdurre, a carico dei Comuni, quei criteri di equità e progressività che la regione non ha previsto. "Invitiamo i sindaci a prendere posizione nei confronti della Regione affinchè la delibera venga ritirata e rivista – concludono Lugli e Varesi – per rivedere le voci che compongono le rette chiedendo di fare la propria parte anche ai gestori privati delle strutture ai fornitori dei servizi energetici".