"Basta violenza sulle donne, serve rispetto"

Il percorso didattico degli studenti: "Da giovani deve avvenire un cambiamento. Ricordare per non replicare: il 25 novembre ogni giorno"

"Basta violenza sulle donne, serve rispetto"

"Basta violenza sulle donne, serve rispetto"

Noi ragazzi delle classi seconde della scuola Panizzi di Brescello abbiamo partecipato al progetto ’Stop alla violenza sulle donne’, per riflettere sulla violenza di genere. L’attività didattica ci ha fatto capire che è da giovani che deve avvenire un cambiamento, cioè già dalla nostra età si deve imparare il rispetto per la figura femminile, quell’ "Angelo che dal ciel è venuta in terra a miracol mostrar", come ci insegna Dante Alighieri. La nostra esperienza è stata condivisa durante la manifestazione ’25 Novembre. Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’, indetta dal Comune di Brescello e svoltasi al Parco Guareschi, a cui ha partecipato anche la madre di una vittima di femminicidio.

È stata l’assemblea dell’Onu nel 1999 a scegliere questa data, in memoria del sacrificio delle tre sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, uccise a causa della loro dissidenza per ordine del dittatore della Repubblica Dominicana. Ci siamo avvicinati a questo tema leggendo poesie di grandi e importanti autrici come Alda Merini, Santa Madre Teresa di Calcutta ed Elli Michler. Alcune considerazioni ci hanno colpito particolarmente. A volte sono proprio le parole ad uccidere la dignità di una persona. Abbiamo imparato che l’aggressività in certi casi aumenta fino a diventare estrema. E la volontà di possedere una donna, come fosse un oggetto, diventa un’ossessione. Alla fine abbiamo creato degli slogan a difesa delle donne. I testi che abbiamo recitato ed esposto ci hanno spinti a pensare che per le donne c’è sempre la speranza di poter reagire, di poter dialogare e di trovare il coraggio di denunciare maltrattamenti e ingiurie. Le strofe che abbiamo estrapolato dal brano poetico "Ti auguro tempo" di Elli Michler si basano su un uso produttivo della nostra vita come dono: per sperare nuovamente, per amare, per perdonare, senza più rimandare. Insieme alla professoressa di Arte, abbiamo dato una forma grafica al titolo del nostro progetto, che ora è stampato su alluminio e plastica e applicato sul totem, accanto alla panchina rossa del parco, inaugurata e benedetta nella giornata. Il colore rosso, ripreso con un segno anche sui nostri visi, è stato scelto per la prima volta dall’artista Karim Cherif, per raffigurare il sangue di quelle donne che avrebbero potuto occupare i posti delle sedute, rimasti invece vuoti, perché vittime. Noi le abbiamo ricordate, posando un mazzo di fiori sulla panchina. Siamo felici di aver trasmesso a un pubblico attento il forte messaggio di fermare i femminicidi, mostrando a tutti il numero che abbiamo imparato: 1522, impresso sulla panchina rossa, numero antiviolenza, antistalking, attivo 24 ore su 24, che offre un supporto gratuito alle vittime di violenza sia fisica sia psicologica.

Classi II A e II B