Blitz dei Nas e Ausl nel caseificio . Muffa e larve in centinaia di forme

Dai controlli sono emerse situazioni di scarsa igiene anche negli ambienti e nelle attrezzature

Blitz dei Nas e Ausl nel caseificio . Muffa e larve in centinaia di forme

Blitz dei Nas e Ausl nel caseificio . Muffa e larve in centinaia di forme

Formaggio marcio; forme ammuffite ricoperte invase da parassiti, comprese larve ed insetti; locali incrostati da sporco e disordinati; attrezzature luride. È quello che i Carabinieri del Nas hanno scoperto una decina di giorni fa durante un’ispezione in un caseificio della zona collinare della Val d’Enza (secondo indiscrezioni potrebbe essere dell’area sampolese). Al sopralluogo ha partecipato anche l’Ausl che, in risposta alle gravi carenze riscontrate, ha emesso un provvedimento di immediata sospensione dell’attività "fino al ripristino delle condizioni igieniche idonee". Ben 25 forme verranno distrutte dalle autorità sanitarie. Il responsabile legale dell’azienda casearia (da qualche anno non produce più Parmigiano-Reggiano e non è tra le aziende certificate) ha ricevuto una sanzione pecuniaria di mille euro. Non solo: è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Reggio; è ritenuto responsabile dei reati di "alimenti in cattivo stato di conservazione" ed "alimenti insudiciati e invasi da parassiti". Il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Parma - non a caso con sede nel cuore della Food Valley - controlla centinaia di aziende alimentari ogni anno ma "una situazione così è davvero eccezionale". La scorsa settimana i carabinieri si sono presentati con personale dell’Ausl al caseificio, ed hanno svolto una accurata valutazione anche se era da subito evidente la gravità della raccapricciante situazione igienico-sanitaria: "Le superfici e le attrezzature erano coperte di polvere e sporcizia vetusta; c’erano segni evidenti della presenza di animali infestanti; i detergenti e i detersivi erano stoccati alla rinfusa nel locale di lavorazione. Inoltre, le attrezzature di lavorazione erano insudiciate ed usurate". Nel magazzino erano stoccate 871 forme di formaggio stagionato a pasta dura e altri prodotti caseari (ad esempio, siero) in cattivo stato di conservazione. I prodotti erano "insudiciati, ricoperti da muffa e ragnatele e invasi da parassiti, inclusi larve di insetto ed insetti volanti". È perciò stato immediatamente eseguito il blocco della merce, per effettuare una valutazione precisa: se vi fossero in particolare le condizioni necessarie per destinare il formaggio per uso alimentare umano. È emerso che 21 forme grandi (peso di circa 38 chili l’una) e 4 forme più piccole (di 4 chili ciascuna) erano in uno stato di avanzata alterazione, immangiabili e nocive. Le forme avevano "abbondanti muffe superficiali, ampie e profonde fessurazioni sulla crosta, con fuoriuscita di pasta caseosa rammollita e diffusa infestazione di larve e insetti".

Francesca Chilloni