Camera di commercio dell’Emilia Tregua con Parma e Piacenza

Al via la fusione, le due province vicine ritirano il ricorso al Tar contro gli accordi sulla governance. Riconosciuto il maggior peso economico di Reggio, che avrà tre membri di giunta anziché due .

Camera di commercio dell’Emilia  Tregua con Parma e Piacenza

Camera di commercio dell’Emilia Tregua con Parma e Piacenza

Tregua firmata. Dopo lo ‘strappo’ dello scorso febbraio, ieri mattina è stato sottoscritto ufficialmente l’accordo per la nascita della futura Camera di Commercio dell’Emilia, che accorperà sotto un unico ombrello Reggio, Parma e Piacenza. "Un’intesa frutto di intenso lavoro responsabile che ha trovato la giusta mediazione", si legge nel comunicato dell’ente reggiano. Motivo per cui "le associazioni dei territori di Parma e di Piacenza che hanno sottoscritto il ricorso al Tar in data 13 marzo 2023, e quelle di Reggio che hanno sottoscritto lo scioglimento dell’apparentamento datato 11 febbraio 2023, si impegnano a ritirare tali atti ed a rispettare integralmente quanto concordato". Tre mesi fa infatti erano volati gli stracci. L’accordo per la governance (già stilato nel 2016) era stato messo in discussione proprio da Parma e Piacenza, portando Edwin Ferrari (presidente di Legacoop Emilia Ovest e tra i delegati reggiani per delineare la fusione), a parlare di "mentalità medievale" da parte dei ‘cugini’ di Parma. Il nocciolo della questione era proprio sui numeri del nuovo ente: secondo l’accordo del 2016, il Consiglio sarebbe stato formato da 33 membri, di cui 30 in rappresentanza delle associazioni di categoria, divisi equamente: 10 a testa per Parma, Reggio e Piacenza. Per quanto riguarda la giunta invece, si parlava di un presidente e 7 membri, così suddivisi: 2 a testa per ciascuno, con Reggio che avrebbe avuto il +1 in quanto territorio "con più alto parametro per numero di imprese, occupazione, valore aggiunto e diritto annuale". Proprio il cambio di rotta di Piacenza e Parma, intenzionate e riscrivere quel patto, aveva fatto saltare il banco. Ma l’incontro di ieri ha appianato (almeno per ora) le divergenze. Le associazioni dei tre territori infatti hanno confermato la struttura della Camera di Commercio dell’Emilia, all’interno di un’unione imposta da apposita legge di riforma: Reggio avrà tre membri in giunta (almeno per il primo mandato come si legge nel comunicato) ed esprimerà il presidente del nuovo ente, che verosimilmente sarà Stefano Landi (attuale commissario reggiano), prima di essere cambiato "a rotazione fra i territori nei successivi mandati". In caso di parità nei voti, "il presidente non avrà voto doppio, ma sottoporrà le proposte al Consiglio Camerale". Confermata infine anche la sede legale a Parma. "Siamo molto contenti, non vediamo l’ora di iniziare", commenta Stefano Landi.

Stefano Chiossi