Capodanno da incubo alla Mulata: "Mi tramortirono fuori dal locale"

Un uomo di 48 anni è stato gravemente ferito durante un violento episodio al ristorante 'La Mulata' a Reggio Emilia. Cinque giovani sono stati indagati e il processo è in corso. La vittima ha riportato un trauma cranico e mesi di prognosi.

Capodanno da incubo alla Mulata: "Mi tramortirono fuori dal locale"

Capodanno da incubo alla Mulata: "Mi tramortirono fuori dal locale"

Un Capodanno da incubo. È quello che si verificò al ristorante ‘La Mulata’, in via Vico a Cella, nella notte del 31 dicembre 2017, dove un uomo reggiano oggi 48enne fu aggredito e ferito. Qualche giorno dopo, il questore dispose la chiusura del locale per una settimana, e cinque giovani tra i 22 e i 25 anni furono indagati a piede libero per lesioni. Il 48enne, che riportò le conseguenze più gravi, un trauma cranico, è stato sentito ieri nel processo a carico di un ragazzo: altri tre sono stati condannati con rito abbreviato (pende l’Appello), un quarto ha definito con la messa alla prova. "Dopo cena nel ristorante c’era un gruppo di ragazzi scalmanati: erano ubriachi, lanciavano oggetti e bicchieri. Era pericoloso e chiesi loro di smettere - ha raccontato il 48enne -. Sono andati via, dopo un po’ sono tornati e hanno ricominciato a fare confusione. Il buttafuori ha invitato me e due mie amiche a uscire, poi mi ha accompagnato verso l’auto. A un certo punto da dietro ho sentito schiamazzi: a una distanza di una ventina di metri vidi un gruppo di ragazzi intorno alle mie due amiche, che si spaventarono". A una di loro, costituita parte civile così come il teste, fu afferrato il braccio e ricevette minacce. Non finì qua: "Mi sono incamminato verso quei giovani, una dozzina, per distrarli dalle due mie amiche. A un certo punto ho perso conoscenza: mi hanno accerchiato e sono stato colpito, non so da chi. Mi risvegliai al pronto soccorso e poi a letto, accudito dall’infermiera che mi soccorse fuori quella sera. Ebbi un’emorragia cerebrale con 30 giorni di prognosi, poi prorogati a 90, periodo in cui non potei lavorare". L’imputato deve rispondere di lesioni al 48enne e anche alla donna, oltreché di minacce: i due si sono costituiti parte civile affidandosi all’avvocato Domenico Noris Bucchi (ieri sostituto dall’avvocato Laura Torreggiani).

Alessandra Codeluppi