Cerca di colpire la ex con un ferro da stiro

Uomo di 45 anni a processo per maltrattamenti. L’accusa: "La picchiava anche davanti ai figlioletti". Chiesta condanna a 4 anni

Cerca di colpire la ex con un ferro da stiro

Cerca di colpire la ex con un ferro da stiro

Lui, un 45enne, è imputato per maltrattamenti verso la ex moglie, che secondo l’accusa sarebbero stati commessi anche davanti ai figli minori. La donna ha sporto denuncia nei suoi confronti il 30 luglio 2022, dopo aver lasciato la casa familiare: per un periodo ha vissuto in un domicilio protetto.

All’uomo, originario dell’Est Europa, si contesta di aver sottoposto la donna a vessazioni fisiche e psicologiche, pure in presenza dei loro bambini: il fascicolo d’indagine è stato seguito dal pubblico ministero Maria Rita Pantani. Lui l’avrebbe presa a ceffoni anche per futili motivi, ad esempio per errori alla guida dell’auto. Nel giorno in cui lei poi si rivolse ai carabinieri per segnalare i presunti abusi, lui l’avrebbe schiaffeggiata e avrebbe cercato di colpirla con il ferro da stiro. Ma le avrebbe anche rivolto più volte minacce di morte e si sarebbe lasciato andare ad attacchi d’ira, rivolgendole insulti pesanti e frasi di questo tenore: "Sei ignorante, sei stupida, se sei così ti lascio... Muoviti, sei una donna, non sai fare niente... Non sai cucinare, non sai fare nulla... Non sei valida come donna". E avrebbe anche controllato il suo cellulare per sapere con chi aveva intrattenuto colloqui.

Davanti al giudice dell’udienza preliminare Silvia Guareschi (nella foto), ieri l’imputato ha chiesto di essere processato col rito abbreviato e poi si è tenuta la discussione. Il pubblico ministero Stefano Finocchiaro ha ripercorso i fatti contestati, riportando anche le testimonianze dei figli, si è soffermato sulla relazione dei servizi sociali e ha descritto la condizione di sudditanza psicologica ed economica che la parte offesa avrebbe vissuto. La sua requisitoria è culminata nella richiesta di condanna a 4 anni di reclusione.

La donna, che ha deciso di non costituirsi parte civile, è assistita dall’avvocato Giovanna Fava. L’imputato è difeso dall’avvocato Paolo Bertozzi, che ha chiesto in via principale l’assoluzione; in subordine la riqualificazione del reato in maltrattamenti senza l’aggravante di averli commessi davanti ai minori, oltre alle attenuanti generiche, il minimo della pena e la sospensione condizionale. La sentenza sarà emessa tra pochi giorni. Alessandra Codeluppi