Cinquant’anni fa l’addio dei tifosi granata al "Gatto magico"

Il portiere Satiro Lusetti, classe 1922, si meritò l’affettuoso appellativo per i suoi balzi felini. Collezionò 51 presenze, poi salì in Serie A

Cinquant’anni fa l’addio dei  tifosi granata al "Gatto magico"

Cinquant’anni fa l’addio dei tifosi granata al "Gatto magico"

È un calcio a tinte amarcord, che guarda con nostalgia al vecchio Mirabello, a quando i portieri indossavano una casacca rigorosamente nera con il numero uno sulle spalle. Un viaggio nel tempo per ricordare Satiro Lusetti nell’anniversario della scomparsa, avvenuta 50 anni fa. Per gli sportivi granata era il "Gatto magico".

Classe 1922, è di Bagnolo, dove cresce tra settore giovanile e dilettanti. L’atmosfera è quella delle sfide marcatamente campanilistiche, che richiamano centinaia di spettatori. Le trasferte sono quasi a chilometri zero: Correggio, Fabbrico, Guastalla. Lusetti approda alla Reggiana quando ormai l’Europa è artigliata dalle tempeste della guerra. Ha 18 anni, per lui è come toccare con mano l’evanescenza di sogno: la squadra granata si cimenta tra B e C, è la massima espressione calcistica del territorio.

La rosa comprende anche altri portieri più esperti o che vano affinando le doti, che via via si danno il cambio. Ci sono Tonino Cigarini, Ugo Ferrazzi e Gino Vasirani. Il suo idolo è Zamorano, numero uno spagnolo di cui ha letto sulla Rosea, entrato nell’immaginario perché, secondo alcuni, è tra quei portieri capaci di "ipnotizzare" chi si presenta sul dischetto del rigore. Per Satiro alcune partite con la formazione delle riserve, composta da giovani atleti e calciatori che rientrano da un infortunio. I mesi che annunciano il periodo bellico vedono una girandola di volti, con una lunga lista di partenze e rientri. Molti atleti sono chiamati a indossare la divisa, altri andranno al fronte. Tocca anche a Lusetti difendere la porta della Reggiana.

È molto giovane, ma ha coraggio da vendere e buone doti: nel 1939 è catapultato in campo nel derby con il Parma, la gara più sentita, in parallelo ai confronti con il Modena. Al Mirabello hanno la meglio i Crociati, però il ragazzo convince. Si alterna spesso con Cigarini e Vasirani, per presentarsi a un nuovo esame in Coppa Italia con il Genoa. Lo stadio è una polveriera innescata da 8mila persone. I quotati Grifoni passano il turno grazie a una rete insaccata agli sgoccioli del secondo tempo supplementare.

I granata escono tra gli applausi, il ragazzo diventa il "Gatto magico" per i balzi efficacemente felini. Satiro Lusetti si cimenta in granata dal 1939 al 1942, colleziona almeno 51 presenze prevalentemente sotto la guida di Janos Vanicsek, mettendo in mostra buona reattività tra i pali, estrosità, generosità. Tra le soddisfazioni per il suo album dei ricordi, la promozione in B. Lascia Reggio e si accasa a Modena, sale in A. Dopo la guerra, gioca con Sampdoria, Lucchese e Aosta. Lascia il calcio a metà anni ‘50. Si è spento a 52 anni. Le esequie si svolsero il 22 gennaio 1974. Cinquant’anni dopo tra i cultori del calcio avventuroso c’è ancora chi favoleggia del "Gatto magico".

Massimo Tassi