Cittadinanza ad Assange: "È un atto di resistenza"

Diserta l’intera giunta, tranne il sindaco. Dei consiglieri presenti solo in sei. La moglie Stella parla di come il marito stia sopravvivendo in carcere.

Cittadinanza ad Assange: "È un atto di resistenza"

Cittadinanza ad Assange: "È un atto di resistenza"

Julian Assange è ora cittadino onorario di Reggio. È arrivato a compimento ieri pomeriggio il lungo percorso di riflessione politica che ha portato il 18 settembre il Consiglio comunale ad approvare (non all’unanimità) la delibera. L’iniziativa era nata dal "Movimento Free Assange Reggio", che in febbraio aveva deposito una mozione di iniziativa popolare sottoscritta da 1.200 reggiani. A ritirare la pergamena è stata la moglie Stella Moris. L’emozionante cerimonia si è svolta in una Sala del Tricolore certo non stracolma, segnata dall’assenza della giunta e di quasi tutti i consiglieri: presenti solo De Lucia e Aguzzoli (Coalizione Civica); Bertucci (M5s); Ferretti e Mahmoud (Pd). Molto forti le parole con cui il sindaco Vecchi e del presidente del Consiglio comunale Iori hanno spiegato la decisione della "resistente" Reggio (una delle prime città in Italia) di difendere Assange come persona e come simbolo di valori democratici, del diritto alla libertà di stampa ed espressione. Assange è detenuto dal 2019 nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh (la "Guantanamo britannica") con la prospettiva dell’ergastolo se estradato negli Usa. Sua colpa aver divulgato a miliardi di cittadini documenti militari secretati, svelando torture e violazioni di diritti umani, crimini di guerra e invasioni. Moris ha raccontato come ogni giorno il marito attui piccoli atti di resistenza: "Per non farsi portare via i tanti libri dalla cella dove trascorre 22-23 ore al giorno, ha fatto togliere il letto e dorme su un tappeto da yoga". La donna ha esortato a vigilare sul "sistema" che controlla e distorce le informazioni sul conflitto Gaza-Israele e in Ucraina. Moris era accompagnata dalla giornalista Stefania Maurizi (ex L’Espresso-Repubblica, oggi al Fatto): "Assange ha fatto il gesto rivoluzionario - ha detto - di aprire uno squarcio sul potere segreto su cui il cittadino non ha nessun controllo perché non ha informazioni affidabili. Assange, per la prima volta nella storia, ha raccontato come funzionano gli apparati e i servizi segreti quando sono lontani dagli occhi della gente. La cittadinanza onoraria è anche un atto di resistenza pubblica verso i poteri che vogliono zittirci". Prima di recarsi ad un dibattito con l’eurodeputata Sabrina Pignedoli (M5s), Stella Moris ha ascoltato il coro di Casa Bettola che davanti al Municipio ha cantato "inni partigiani" tra cui Bella Ciao, con le parole modificate in onore di Assange.

Francesca Chilloni