Coress cresce: 59 occupati in più del 2021 E chiude l’anno superando i 9 milioni

La Cooperativa Reggiana Servizi Sociali ha registrato un fatturato di 9,166 milioni di euro nel 2022, con 424 occupati e 155 soci. Offre servizi socio-sanitari e strutture residenziali a 1800 persone, principalmente disabili, e promuove nuove relazioni e opportunità di crescita nelle comunità locali.

Si è attestato a 9,166 milioni di euro il fatturato 2022 della Cooperativa Reggiana Servizi Sociali, una delle più importanti realtà della cooperazione sociale di Confcooperative e tra le strutture più rilevanti, a livello regionale, nell’ambito dei servizi alle persone segnate da fragilità. 424 occupati nell’anno (59 in più rispetto al 2021), 155 soci (di cui 96 soci-lavoratori), nel 2022 la Coress ha affiancato con i propri servizi socio-sanitari e accolto nelle sue strutture residenziali e semiresidenziali poco meno di 1.800 persone, quasi 1.300 delle quali in condizioni di disabilità.

"Un anno – spiega il presidente Davide Vezzani – molto intenso, che ci ha visti impegnati anche nell’attivazione di nuovi servizi, progetti e attività che mirano non solo a sostenere persone che scontano difficoltà, ma anche a promuovere nuove relazioni e occasioni di crescita nelle comunità locali".

"E’ in quest’ambito – spiega Vezzani – che si inseriscono, ad esempio, il servizio di affittacamere attivato nell’agosto 2022 a Vetto dopo la ristrutturazione dell’ex albergo centrale, in precedenza in disuso, e il micronido che gestiamo nello stesso comune montano; due esperienze che arricchiscono il territorio di servizi e nuove opportunità di sviluppo per l’economia e il lavoro".

Coress gestisce sette strutture semiresidenziali, due strutture residenziali per disabili adulti, una residenza per anziani, un servizio di assistenza domiciliare per disabili, diversi servizi educativi domiciliari (due di questi coinvolgono 300 famiglie con bimbi che rientrano nello spettro autistico), 4 gruppi-appartamento di sostegno a progetti di autonomia per disabili adulti, diversi servizi socio-occupazionali che coinvolgono 600 famiglie e numerosi percorsi di sostegno all’autonomia di persone disabili il cui futuro appare segnato da fragilità legate alla mancanza di continuità di legami familiari.