"L’autobus sostitutivo al treno, diretto a Sassuolo, quello delle 19.30, giovedì sera non è arrivato. O meglio: dopo trenta minuti di attesa e aver provato a chiedere informazioni alla biglietteria, ma senza alcuna chiarificazione, ho chiamato mio padre per farmi venire a prendere". È il racconto di Ilaria Riccò, una pendolare che tutti i giorni percorre la tratta Reggio Emilia-Sassuolo. "Quando ho iniziato a capire che l’autobus era in ritardo – dice –, ho provato a chiedere informazioni agli operatori di Trenitalia nella biglietteria". Che però le hanno riferito di "non sapere nulla di quella tratta: né se la corsa fosse stata soppressa né se in ritardo". Così lei e una quarantina di viaggiatori hanno atteso per quaranta minuti l’arrivo del bus. "Ho aspettato quanto più possibile perché non volevo scomodare mio padre, che alla fine è partito appositamente da Sassuolo per venirmi a prendere a Reggio". Una situazione che reputa assurda: "Nessuna comunicazione e nessuna verifica. Noi volevamo solo sapere se sarebbe passato oppure no. D’altra parte paghiamo un servizio".
Dal canto suo, Trenitalia fa sapere che: "La biglietteria di Reggio Emilia è in grado di verificare autonomamente e in tempo reale la circolazione dei treni e di fornire informazioni ai passeggeri. Per quanto riguarda i servizi effettuati con bus, eventuali problemi devono essere tempestivamente segnalati dal gestore del servizio alle sale operative delle società di trasporto". E chiarisce che: "Trenitalia Tper sta verificando con la società incaricata di svolgere per proprio conto quella corsa bus le cause del ritardo e se questo sia stato correttamente comunicato". L’azienda, dispiaciuta per quanto accaduto, si scusa con i passeggeri.