Covid, i rimborsi non bastano. Reggio è in deficit di 2,4 milioni

L'emergenza pandemica da Covid 19 ha causato un costo di oltre due miliardi di euro alle grandi città italiane, con Reggio in deficit di 2,4 milioni. Il governo sta verificando i rimborsi e le spese sostenute dai Comuni per affrontare la crisi.

L’emergenza pandemica da Covid 19 è costata alle grandi città italiane oltre due miliardi di euro. E tra i capoluoghi, gli unici in cui sono state incamerati rimborsi insufficienti, c’è anche Reggio risultata essere in deficit per poco meno di 2,4 milioni di euro, a fronte di quasi 13 milioni di fondi compensativi già intercettati. Una situazione nota da tempo, già più volte ‘denunciata’ a gran voce dall’assessore al bilancio Daniele Marchi negli anni passati.

Oltre alla nostra città, ci sono anche Messina, dove arriveranno 2,1 milioni aggiuntivi rispetto ai 12,5 già ottenuti a suo tempo e Padova dove è di 1,4 milioni il deficit risultante dalle certificazioni inviate dal comune, che in prima battuta aveva ottenuto rimborsi di poco inferiori a 25 milioni.

A fare i conti sulle spese dei Comuni con più di 150mila abitanti il Centro studi enti locali sulla base dei dati del ministero dell’Economia e delle Finanze. Risorse che sono state compensate dal governo attraverso lo strumento del cosiddetto "fondone" e sulle quali la Ragioneria generale dello Stato sta tirando le somme per vedere chi ha avuto più del dovuto e deve quindi restituire le risorse eccedenti, e chi invece è a credito e riceverà ulteriori rimborsi.

Per calcolare il "costo del Covid" per ogni Comune le principali voci prese in considerazione nelle certificazioni inviate da ogni ente al Mef riguardano – sul fronte costi – l’acquisto dei dispositivi per assicurare il distanziamento sociale, la sanificazione degli ambienti e le spese legate alle corse aggiuntive nel servizio di trasporto urbano ed extra-urbano per garantire la riapertura delle scuole. Per le mancate entrate, si è tenuto conto dei minori introiti derivanti dalle restrizioni anti-pandemiche di tributi come l’Imu, l’imposta di soggiorno o la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Oltre a Venezia (703 euro), il podio della maggiore spesa procapite è composto da Milano (486 euro a cittadino) e Firenze (246 euro), quello della minore dopo Taranto a Napoli (71) e Prato (80). In assoluto, la città in cui il conto del Covid è stato più salato è Milano (oltre 650 milioni), seguita da Roma (quasi 370 milioni) e Venezia (177 milioni).