FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Crisi Ems, c’è speranza di salvezza. Il gruppo Bottero vuole acquisirlo: "Presentata un’offerta vincolante"

Il colosso di Cuneo interessato all’azienda di Montecchio. Entro il 4 aprile l’affare dovrebbe andare in porto

Crisi Ems, c’è speranza di salvezza. Il gruppo Bottero vuole acquisirlo: "Presentata un’offerta vincolante"

Crisi Ems, c’è speranza di salvezza. Il gruppo Bottero vuole acquisirlo: "Presentata un’offerta vincolante"

È il gruppo Bottero spa di Cuneo – tra i tre leder mondiali nella produzione di macchine per la lavorazione del vetro – la società interessata a rilevare le attività di Ems Group di Montecchio, schiacciato da una crisi finanziaria che ne inibisce le importanti capacità industriali. La Regione ieri ha così ufficializzato il nome che da un paio di mesi circolava informalmente come soggetto che aveva presentato un’offerta vincolante per acquisire il colosso reggiano del packaging attualmente in mano al fondo Xenon Private Equity IV. Tacciono prudenti i sindacati in attesa di discutere nei dettagli il progetto industriale. Vincenzo Colla, assessore regionale al Lavoro e allo Sviluppo economico, commenta: "A fronte di una situazione molto complessa come quella che riguarda Ems Group, realtà che rischia di non avere un futuro, oggi c’è Bottero che presenta una proposta industriale seria che può garantire la continuità produttiva e occupazionale". Il che darebbe respiro anche all’importante indotto locale. Il momento è delicatissimo per i circa 200 lavoratori che dal primo febbraio sono in Cassa integrazione straordinaria, istituto che darà copertura economica per 12 mesi.

Secondo indiscrezioni, si dovrebbe creare una NewCo per poter procedere alla ristrutturazione del debito da una parte e rilanciare la produzione dall’altra, rinnovando il rapporto gli importanti committenti che il perdurare della crisi stava facendo volatilizzare. L’ufficializzazione della proposta vincolante è avvenuta in un summit a Bologna: oltre a Colla, presenti per Botero l’ad Marco Tecchio e il coo Giuseppe Bertocchi; i rappresentanti sindacali di Fiom Cgil di Reggio e di Parma, Fim Cisl e Rsu; l’assessore al Bilancio di Montecchio Stefano Ferri, e il sindaco di Fontevivo (Parma) Tommaso Fiazza. I manager Bottero hanno illustrato il progetto industriale e tutti gli step che dovranno accompagnare la transizione. Entro il 4 aprile l’operazione dovrebbe concretizzarsi, una volta espletati tutti i passaggi necessari. Ad esempio, è necessario che il tribunale di Reggio proroghi la protezione ad Ems nell’ambito della procedura negoziale di crisi e dia spazio di manovra ai sindacati per aprire una trattativa.

"Ora è fondamentale procedere in tempi rapidi con accordi sindacali, sia con Ems che con Bottero. La Regione è pronta a fare da garante – ha aggiunto Colla – Questa soluzione consentirebbe di salvare le competenze e l’esperienza di una realtà storica, garantendo prospettive di continuità industriale, e permetterebbe di salvaguardare e mantenere un indotto e una filiera importanti nella nostra regione". Con l’accordo delle parti è stato stabilito che "il tavolo regionale sarà permanente per seguire da vicino, passo dopo passo, l’evolversi della situazione e attivare ogni azione utile per pervenire alla migliore soluzione possibile a tutela dei lavoratori". Esprime soddisfazione anche il consigliere regionale di Emilia-Romagna Coraggiosa, Federico Amico, reggiano d’adozione. "È positivo che sia stato aperto un tavolo regionale permanente per monitorare da vicino la crisi. Nel frattempo è arrivata una risposta positiva da parte dell’Agenzia regionale alla domanda di cassa integrazione straordinaria che è stata prorogata al 1° febbraio 2025: un passaggio non scontato per garantire il fondamentale sostegno al reddito dei lavoratori in questa fase".

Ems Group nasce nel 2018 dalla fusione di cinque aziende leader nei settori movimentazione, pallettizzazione e stoccaggio di merci e materiali, con stabilimenti a Montecchio e – uno con 47 dipendenti – a Fontevivo. La fusione venne orchestrata dal lussemburghese Xenon Private Equity che, nonostante sia attore di svariate felici operazioni, nel caso di Ems ha attuato una gestione fallimentare. Si parla di non meno di 200 milioni di rosso accumulati in pochi anni.