"Da Emanuele Fiano una vera lezione di vita"

I ragazzi incontrano il figlio di Nedo, superstite di Auschwitz. "Bene la storia studiata sui libri, ma è quella raccontata che ci rimarrà impressa"

"Da Emanuele Fiano una vera lezione di vita"

"Da Emanuele Fiano una vera lezione di vita"

Incontrare Emanuele Fiano – ex parlamentare Pd - figlio di Nedo Fiano, sopravvissuto nel campo di concentramento di Auschwitz, è stata per noi studenti una vera lezione di vita. Alcuni ragazzi avevano letto il suo ultimo libro uscito di recente, "Sempre con me", testo che ricorda non solo l’esperienza del padre ma anche di altri sopravvissuti come Primo Levi, Liliana Segre, Sami Modiano. Molti di loro hanno raccontato, solo dopo tanti anni dal termine della guerra, la loro esperienza di deportati perché prevaleva il desiderio di dimenticare il dramma di quegli anni: si aveva solo voglia di ricostruire, di vivere serenamente.

I sopravvissuti avevano timore di non essere creduti. Anche Nedo Fiano ha spiegato ai propri figli il dramma della Shoah solo quando erano già grandi. E solo in quel momento hanno capito che il numero tatuato sul braccio del padre non era il numero di telefono, come aveva sempre detto loro. La sua storia ci rimarrà sempre impressa, come quella di tutti i sopravvissuti. Sono tante le domande che abbiamo posto all’autore. Come mai sia più giusto parlare di Shoah e non di Olocausto. Come si possa non provare odio da sopravvissuti o cosa abbia provato anche lui, in quanto ebreo, il 7 di ottobre, dopo l’attacco terroristico di Hamas contro Israele. Nedo Fiano ha perso la sua intera famiglia, è ritornato in Italia non avendo più nessuno, tuttavia è riuscito a ricostruirsi una vita, conoscendo la ragazza che sarebbe diventata sua moglie, laureandosi in lingue alla Bocconi nonostante lavorasse e avesse tre figli, esaudendo così un desiderio suo e di sua mamma. Tutte lezioni per noi importanti per farci conoscere cosa sono stati i lager nazisti, tramandandone la memoria. La Storia è fondamentale studiarla sui libri, ma è innanzitutto quella che ci viene raccontata che ci rimarrà più impressa. Impossibile dimenticare che per Eichmann il peggiore dei dispiaceri fosse quello di non vedere i treni pieni di deportati o che si lamentava di non aver concluso il progetto dell’annientamento totale degli ebrei. È importante aver sentito dire da Emanuele Fiano che il male come il bene è una scelta e che la patria dell’uomo è la libertà, non la terra, il sangue o la fede nel capo. Ci ha colpiti molto che abbia sottolineato quanto sia fondamentale trasmettere alle generazioni future che i nazisti non erano marziani, ma individui uguali a tanti, dotati di raziocinio, di principi, in grado di amare i loro figli, mogli e genitori. La loro insopportabile somiglianza a persone comuni rende tutto difficilissimo da comprendere. Ascoltando un’intervista a Nedo Fiano di alcuni anni fa, ciò che ricorderemo è stata la sua pacatezza nel raccontare fatti inauditi, di una ferocia inimmaginabile e la sua tenerezza nel ricordare la sua mamma.

Jamila Ruscelli,

Gurkirat Singh,

Christian Cammarata

III E