Del Bue provoca:: "Più che aprire il teatro ai bivaccatori, lo faccia agli intenditori"

Il direttore dei Teatri Cantù propone un'idea originale: aprire le porte del teatro ai giovani bivaccatori. Del Bue esprime preoccupazione per la sicurezza e suggerisce di aprire il teatro agli intenditori.

Del Bue provoca:: "Più che aprire il teatro ai bivaccatori, lo faccia agli intenditori"

Del Bue provoca:: "Più che aprire il teatro ai bivaccatori, lo faccia agli intenditori"

Aprire le porte del teatro? In una sua, rara, intervista il direttore dei teatri Cantù se ne esce con un’idea davvero originale. Sicurezza? Ma quale sicurezza? Polizia? Ma quale polizia? Apriamo le porte del teatro ai giovani che bivaccano fuori. Non tutti costoro fanno parte di baby gang. Non tutti costoro spacciano e si drogano, ma chi conosce la città sa bene che questi non sono certo ininfluenti nel gruppo. Dunque dovremmo aprire il teatro alle baby gang e agli spacciatori. E cosa dovrebbero fare costoro nel teatro? Fare tutto quello che facevano fuori più al caldo? O deturpare una delle poche eccellenze monumentali di Reggio. Proprio mi sfugge la logica e vedo invece il rischio. Tempo fa avevo proposto un incontro all’attuale direttore. Ovviamente non ho ottenuto risposta. E’ d’uopo oggi che gli uomini di potere si incontrino solo cogli uomini di potere e non con quelli d’idee. Avrei sconsigliato, ad esempio, di allestire un Don Carlo a pochi giorni da quello scaligero. Ma vorrei sapere qual’è il ruolo dei nostri teatri nella programmazione regionale che va da Piacenza a Reggio e Modena. So che é difficile tornare ai tempi di Pizzi o della prima della Scala del 1988, “La fiaba dello zar Saltan” di Korsakov. C’era una linea: produzione locale, circuitazione non solo regionale. Mi creda, dottor Cantù, non faccio parte dei contestatori a prescindere. Ma anziché aprire il teatro ai bivaccatori, non le sembra il caso di aprirlo agli intenditori (dai quali mi escludo aprioristicamente)?

Mauro Del Bue*

*ex parlamentare Psi