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Domenica tutti i Chiussi d’Italia si ritroveranno per far festa a Poviglio
Anche quest’anno tutti i Chiussi sparsi per lo Stivale si riuniranno per il loro grande conviviale, a Poviglio, dove sì è stanziato il ceppo antico. L’origine della festa è legata ad una leggenda: il loro arrivo in Italia dalla Spagna, il 7 gennaio. Non erano né moriscos, né ebrei la cui cacciata dalla Spagna – prima col decreto dell’Alhambra poi con le persecuzioni – fu decisa pena l’uccisione. E allora? Potrebbe romanticamente essere stato un legame d’amore che li ha condotti qui. Oppure i Chiussi potrebbero arrivare da Oriente, dall’attuale Friuli, da Udine, Tolmezzo o ancor più in là, dall’Austria, giunti a Poviglio come mastri idraulici, con l’arrivo degli Este, grazie al sistema di bonificazione e canalizzazione da questi attuato nella nostra pianura, non dimenticando che il 7 gennaio è il Natale ortodosso. Le ipotesi sono tante: ma quella più accreditata, tramandata di generazione in generazione, resta la psita spagnola. Alcuni Chiussi sono al lavoro per ricostruire il definitivo albero genealogico coi rispettivi rami e la storia. Le ricerche indicano in Simone Chiussi, l’avo più antico, a Poviglio dal 1572 con la moglie Maria Cattarina; la coppia fa battezzare il primogenito Paolo, nella chiesa parrocchiale il 7 gennaio del 1605. Ciò riconferma l’importanza della data.
Rimane la certezza di una grande famiglia che ogni 7 gennaio si riunisce chiamando a raccolta tutti i discendenti.
Mariagiuseppina Bo