FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Dopo l’inverno di siccità: "I fiumi sono stati puliti. Monitoriamo i punti critici"

Turazza (Consorzio di Bonifica Emilia Centrale): "Non siamo preoccupati. Diga di Vetto, per la gara di fattibilità ci sono arrivate tre offerte da Rti".

Dopo l’inverno di siccità: "I fiumi sono stati puliti. Monitoriamo i punti critici"

Dopo l’inverno di siccità: "I fiumi sono stati puliti. Monitoriamo i punti critici"

Fiato sospeso per la perturbazione di origine atlantica che ha portato sulle nostre terre intense piogge, con il torrente Enza che ieri mattina ha superato la soglia 3 di criticità (colore rosso) all’idrometro di Sant’Ilario e gli 11 metri a Sorbolo di Brescello, determinando la temporanea chiusura del ponte. Disagi per allagamenti in varie zone del reggiano; la strada provinciale 72 sul Ghiardo – al confine tra Cavriago, Bibbiano e Reggio –, è stata chiusa dalle ore 6 alle 10 con i carabinieri che hanno deviato il traffico.

L’evolversi della situazione è monitorata dai tecnici in coordinamento con tutti gli enti di protezione civile locali e regionali.

"Tutto il sistema di gestione delle acque è operativo. Siamo fuori insieme ad Aipo – spiega Domenico Turazza, direttore del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale –. Le intense piogge che da lunedì hanno iniziato a cadere sui territori montani (fino a 50 millimetri) e sulla pianura (30 mm) hanno alzato i livelli dei principali corsi d’acqua, con l’Enza che ha avuto una piccola piena. Ciò che è accaduto sul Ghiardo non è dipeso da noi, ma da piccoli fossi privati che costeggiano la carreggiata".

I fossi in effetti erano pieni di terra, foglie e ramaglie; sul posto è intervenuto anche il personale del Servizio Infrastrutture della Provincia.

La Bonifica "è attiva con 20 unità del personale consortile h24 sull’intero comprensorio, e lo sarà fino al passaggio della perturbazione".

Gli allagamenti nelle campagne a Calerno di Sant’Ilario, sul Ghiardo, a Caprara di Gattatico "non destano preoccupazioni". Il direttore rassicura anche rispetto al rischio della presenza di rami e tronchi negli alvei: "L’Enza (dove gestiamo direttamente la presa di Cerezzola) e gli altri fiumi, che non sono di nostra competenza, mi sembrano puliti. La Regione cinque anni fa ci ha consegnato in gestione il torrente Modolena, il Rodano e altri corsi che erano in condizioni deplorevoli. Abbiamo lavorato molto per ripulire e rafforzare le rive. Altri rii, come quello di Cavriago, sono stati ripuliti. Le manutenzioni fatte in autunno non evitano che la vegetazione seccata dalla siccità invernale possa essere trascinata, ma non abbiamo grandi preoccupazioni i questo senso. A Moglia e altri punti delicati, come quello sul rio Canalazzo a Casalgrande, sono conosciuti e li teniamo d’occhio".

Turazza spiega: "Sopra i 1500 metri in montagna cade neve, e ora la pioggia è poco intensa. Veniamo da un inverno di siccità terribile, la terra beve e assorbe. Se continua così, non avremo problemi. Il nostro però è un sistema tributario del Po e degli altri fiumi, ne risentiamo. Abbiamo così in via precauzionale attivato le pompe idrovore all’impianto del Torrione di Gualtieri, per svuotare i canali – gestiamo una rete di 4mila chilometri – e poter raccogliere l’acqua. Secchia e Tresinaro sono a posto, ma a Moglia abbiamo chiuso la chiavica Bondanello per evitare rigurgiti del Secchia".

Infine, Turazza apre una parentesi sulla gara per la redazione del DocFap (documento di fattibilità alternative progettuali) della Diga di Vetto: "Ci sono giunte tre offerte da Rti, con dentro anche imprese estere. La commissione aggiudicatrice è al lavoro. Si conta di chiudere ed affidare il lavoro entro marzo".