LARA MARIA FERRARI
Cronaca

Ecco a voi ’The Reggianer’. Il progetto in stile New Yorker sbarca su Instagram:: "Un omaggio alla nostra città"

L’idea di due giovani designer: nome e stile richiamano la storica rivista statunitense "Vogliamo celebrare Reggio raccontando i suoi luoghi e la tradizione culinaria".

Ecco a voi ’The Reggianer’. Il progetto in stile New Yorker sbarca su Instagram:: "Un omaggio alla nostra città"

Ecco a voi ’The Reggianer’. Il progetto in stile New Yorker sbarca su Instagram:: "Un omaggio alla nostra città"

Può sembrare un’illusione ottica, ma non lo è. Esattamente dal 17 gennaio, giorno di rilascio della prima copertina, su Instagram è comparsa una novità fra gli hashtag e i profili che riguardano Reggio. Parliamo di The Reggianer, pagina che nel nome, nel lettering e nello styling richiama immediatamente la mitica rivista New Yorker. Tre cover realizzate finora: precedute dal n° 000, ecco sfilare la stazione AV Mediopadana, piazza Fontanesi e, fresca fresca, la n° 003, ‘Whirls and Twirls 1’, dedicata all’artista Sol LeWitt, che ritrae l’affresco dipinto sul soffitto della sala di lettura della Biblioteca Panizzi, luogo caro a generazioni di studenti e ricercatori. Ma chi c’è dietro questo progetto?

Presentatevi.

"Siamo I e G, 30 e 27 anni, e siamo due designer. Al momento preferiamo mantenere l’anonimato perchè vogliamo che le persone apprezzino e sposino il progetto per quello che è, piuttosto che per chi lo realizza".

Com’è nata l’idea di The Reggianer?

"L’idea nasce casualmente durante una ricerca online (siamo entrambi appassionati di grafica e design e ci piace rimanere costantemente aggiornati su nuovi trend e tendenze). In quell’occasione abbiamo scoperto il progetto ‘The Milaneser’, che racconta la Città di Milano attraverso grafica e illustrazione. Abbiamo quindi pensato che anche Reggio avesse bisogno di un progetto simile, e ora siamo qui a raccontarlo".

Diteci della vostra formazione. Siete creativi o copywriter oppure qualcuno fa un’altra professione?

"Siamo entrambi creativi, G con una formazione prettamente grafica, I con un background legato al mondo dell’interior design. Ci siamo conosciuti lavorando insieme nella stessa azienda e, grazie alla condivisione di interessi e passioni, volevamo dare vita a un progetto nostro, nel quale unire creatività e ispirazione".

Siete già lettori del New Yorker o semplicemente vi piace l’iconografia dello storico magazine newyorchese?

"Non siamo lettori del New Yorker ma conosciamo bene la sua identità visiva e siamo da sempre affascinati dalle sue celebri copertine, motivo per cui abbiamo deciso di prendere il magazine come spunto per il nostro progetto".

Perché The Reggianer? Cioè, quale valore aggiunto pensate di portare all’immagine di Reggio Emilia con il vostro progetto?

"The Reggianer nasce per rendere omaggio alla nostra città natale, alla quale siamo molto legati. Entrambi abbiamo vissuto a Milano e concordiamo sul ventaglio di possibilità che la metropoli offre sia a livello personale che lavorativo. Al tempo stesso però abbiamo capito il valore di una città a misura d’uomo come è Reggio Emilia, con i suoi luoghi e le sue tradizioni, ed è per questo motivo che vogliamo celebrarla e raccontarla attraverso un punto di vista diverso come quello dell’illustrazione e della grafica. Per fare ciò non potevamo non ispirarci alle iconiche copertine del The New Yorker".

Un’anticipazione riguardo le prossime cover in preparazione?

"Teniamo a precisare che l’obiettivo del progetto prevede la realizzazione di stampe illustrate da incorniciare, non di un vero magazine. Detto questo, per le prossime uscite non vogliamo soffermarci soltanto su dettagli turistici e di riferimento, ma anche su luoghi che solo i veri Reggiani potranno riconoscere. C’è poi la volontà di illustrare la tradizione culinaria della città, che resta sempre motivo di grande vanto per noi. Tra i nostri progetti futuri c’è anche quello di fare un’open call per coinvolgere artisti e illustratori della zona che vogliano collaborare con noi per aiutarci a raccontare, anche attraverso stili e tecniche diversi, la nostra città".