Emergenza morti sul lavoro: "Applicare il contratto edile"

Dopo la tragedia a Firenze, la mobilitazione dei sindacati anche a Reggio. Nota (Fenea Uil): "Salvaguardare le tutele come l’obbligo di formazione".

Emergenza morti sul lavoro: "Applicare il contratto edile"

Emergenza morti sul lavoro: "Applicare il contratto edile"

"Applicare in modo pieno il contratto unico dell’edilizia". Secondo Giulio Nota, segretario della Feneal Uil di Reggio, è la bussola da seguire per vincere "la guerra a bassa intensità" delle morti sui cantieri, che miete oltre mille vittime all’anno. Nota lo ha ribadito ieri al presidio dei lavoratori convocato insieme alla Cgil (presenti le categorie degli edili Fillea, dei metalmeccanici della Fiom dei pensionati dello Spi e la segreteria confederale) a cui hanno preso parte oltre cento lavoratori che rivendicano il diritto di tornare sani e salvi a casa dopo il lavoro. L’iniziativa – su proposta della Feneal Uil – si è svolta nel principale cantiere di Reggio, quello della tangenziale nord, appaltato alla ditta De Sanctis.

Sull’importanza di applicare il contratto edile, Nota insiste: "La tragedia che è successa a Firenze la dimostra: ai lavoratori era applicato il contratto dei metalmeccanici, certamente dignitoso, ma meno costoso di quello edile in cui c’è tutto un sistema di tutele dei lavoratori legato alla sicurezza". Ad esempio, ricorda il segretario, "le 16 ore di cantiere per i lavoratori che si affacciano nel mondo del lavoro al primo impiego, che hanno l’obbligo di formazione sulla sicurezza, limitando i rischi che questa professione si trascina".

Secondo Nota va poi spezzata la catena malsana degli appalti al massimo ribasso "di cui risentono anche gli oneri per la sicurezza", mentre per i subappalti a cascata, introdotti l’anno scorso da una modifica del testo unico della materia, il leader della Feneal reggiana spiega: "Sono di certo un problema, ma per onestà intelletuale va ricordato che nascono da normative europee, che hanno fatto sì che oggi questi subappalti siano passati dal 30 al 50%". Altro aspetto del problema sono le partite Iva presenti nel settore dell’edilizia, a livello provinciale 1.250 su 4.500 lavoratori (uno su quattro). In provincia di Reggio, la sicurezza non parte però da zero. "Noi sindacati – ricorda ancora Nota – abbiamo firmato un protocollo che permette di controllare gli accessi e le presenze nei cantieri, combattendo le infiltrazioni della criminalità, ma anche migliorando la sicurezza".