FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

"Ennesimo treno soppresso, la misura è colma"

Disagi sulla tratta Reggio-Ciano, studenti e pendolari lasciati di nuovo a piedi. Insorgono i sindaci e la Bonvicini: "Risorse entro giugno"

"Ennesimo treno soppresso, la misura è colma"

"Ennesimo treno soppresso, la misura è colma"

Ennesimo ’treno degli studenti’ cancellato, ancora una mattina di passione per centinaia di utenti della linea Reggio-Ciano lasciati a piedi, con i sindaci inviperiti che, assieme all’assessora Carlotta Bonvicini di Reggio, tuonano contro la Regione e, con un vero ultimatum, chiedono entro fine giugno risorse per progettare soluzioni. Ed aprono definitivamente alla trasformazione della ferroviaria in tranvia, da tempo chiesta dal Comitato mobilità sostenibile Reggio-Ciano. Il treno cancellato all’improvviso è stato ancora una volta il più utilizzato dai ragazzi e dai lavoratori pendolari: quello in partenza dalla collina alle ore 6.44. Motivo? "Il gestore ha comunicato che la cancellazione si è resa necessaria in quanto il personale di bordo non si è presentato al lavoro per tempo". I sindaci di Bibbiano, Canossa, San Polo, Montecchio e Cavriago, insieme all’assessora reggiana all’ambiente, esplodono: "Dall’inizio dell’anno scolastico abbiamo raccolto le frustrazioni per i continui disagi sopportati dagli utenti e dai cittadini della Val d’Enza. A ottobre del 2023 abbiamo aperto una interlocuzione pubblica con la Regione per arrivare a soluzioni di breve-medio termine per rimuovere i disservizi, e di lungo termine per trasformare la linea in un servizio pubblico moderno e sostenibile. Lo abbiamo fatto nel rispetto dei ruoli di ciascuno e di tutte le istituzioni coinvolte. Da allora nulla è cambiato e la situazione continua a generare forte malcontento. La misura è colma". Chiedono pertanto che entro giugno Bologna "destini formalmente risorse alla elaborazione di un’analisi sul sistema integrato di trasporto pubblico locale reggiano e di uno studio di fattibilità sulle tipologie di trasporto oggi possibili (tranvia, tram-treno, sistemi misti….) per efficientare la linea e mettere a valore gli ingenti investimenti fatti fino ad oggi con l’obiettivo di rispondere ai bisogni del territorio".

Si tratta della seconda lettera aperta, dopo quella di fine ottobre 2023. Allora si sollecitò un deciso cambio di passo che però "non c’è stato e anzi i disagi continuano a verificarsi, in modi e forme che denotato una disattenzione dei gestori che ormai va oltre il tollerabile".