VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Estorsioni e caporalato. Blitz all’alba: 16 arresti. Corrieri costretti con la forza a cedere parte della paga

Sgominata un’associazione a delinquere di pakistani: in carcere anche un correggese. Minacciavano e sfruttavano connazionali: chi si ribellava veniva picchiato e perseguitato.

Estorsioni e caporalato. Blitz all’alba: 16 arresti. Corrieri costretti con la forza a cedere parte della paga

Estorsioni e caporalato. Blitz all’alba: 16 arresti. Corrieri costretti con la forza a cedere parte della paga

Si erano associati sotto al nome di ’AK-47 Carpi’ ma la sigla, che richiama un noto fucile d’assalto, solo in parte descrive la violenza di cui erano capaci. Facendo leva sulla loro posizione di potere in ambito lavorativo, comandavano gli altri lavoratori, tutti corrieri, pretendendo che versassero all’associazione una parte dello stipendio e che si piegassero a quelle che ritenevano essere le loro regole. Se qualcuno si azzardava a replicare, veniva picchiato a sangue. Ogni pestaggio era poi postato sui social network, a dimostrazione della loro pericolosità e supremazia. Grazie ad una meticolosa e delicata indagine condotta dalla Digos della questura di Modena, con la collaborazione del Commissariato di Carpi e coordinata dalla procura modenese, è stata scoperta e stroncata una associazione per delinquere, composta da cittadini pakistani quasi tutti residenti a Carpi e dedita ad estorsioni, lesioni personali, minacce, autoriciclaggio, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, comunamente noto come ’caporalato’. Ieri mattina all’alba la Digos di Modena, diretta dal vice questore Valeria Cesarale, insieme agli agenti del Commissariato di Carpi, diretti dal vice questore Paola Convertino, sotto la direzione della procura hanno dato esecuzione a due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dai Gip, nei confronti di venti giovani pakistani residenti quasi tutti a Carpi ma anche a Novi, Soliera, Camposanto, Concordia, Correggio (un 29enne) ma anche fuori provincia. La prima ordinanza è stata emessa nei confronti di 18 persone gravemente indiziate di essere membri dell’associazione a delinquere ’AK-47 Carpi’. La seconda ordinanza è stata emessa nei confronti di altri 2 indagati, dimoranti in provincia di Brescia, accusati di tentato omicidio ai danni di un indagato dell’associazione ’AK-47 Carpi’ destinatario della prima misura, accoltellato all’addome e colpito con bastoni e mazze ferrate. L’uomo si è salvato solo grazie all’arrivo delle forze dell’ordine. L’indagine, coordinata dai procuratori Amara e Bombana è partita nel 2021 grazie alla denuncia di un coraggioso lavoratore pakistano, vittima di un pestaggio ad opera di altri venti corrieri che gli è quasi costato la vita ed è stata illustrata ieri nel corso di una conferenza in procura, alla presenza tra gli altri del procuratore capo Luca Masini e del questore Donatella Dosi. I reati contestati a vario titolo, estorsione, lesioni personali gravi, caporalato, autoriciclaggio, erano rivolti soprattutto in danno di connazionali che non si sottomettevano al loro volere. La maggior parte degli episodi si sono verificati a Carpi, in una azienda di spedizioni per conto di una ditta di servizi logistici, dove la maggior parte dei pakistani, generalmente corrieri, lavorava. Secondo quanto messo in luce dagli agenti, a capo dell’associazione c’era un pakistano 30enne che si avvaleva della collaborazione di due rappresentanti sindacali aziendali (i membri dell’associazione a delinquere erano iscritti al ’SI Cobas’), presso due importanti società di spedizioni. I ‘boss’, in sostanza favorivano coloro che si sottomettevano alle loro ’regole’ creando invece seri problemi agli altri: i ’ribelli’ sono stati perseguitati al lavoro e in ambito familiare e sottoposti ad azioni punitive con bastoni e spranghe di ferro. Le indagini hanno messo in luce, inoltre, come gli stessi lavoratori, mensilmente, fossero costretti a restituire parte del loro stipendio e in contanti ai referenti del gruppo. Ieri sono stati arrestati 16 dei 20 indagati: per gli altri sono in corso le ricerche.