Ferrarini investe sul futuro. Acquistata l’ex Aia per il nuovo stabilimento

Il Gruppo Pini mette la firma sul preliminare per l’acquisto del terreno di Masone

Ferrarini investe sul futuro. Acquistata l’ex Aia  per il nuovo stabilimento

Ferrarini investe sul futuro. Acquistata l’ex Aia per il nuovo stabilimento

Da un’indiscrezione, seppur fondata e anticipata dal Carlino nell’edizione del 17 aprile scorso, ora si passa ai fatti.

Il Gruppo Pini mette la firma sul preliminare per l’acquisto di un terreno a Masone, dove sorge l’ex complesso di Aia ormai dismesso da un paio di decenni: così la nota azienda reggiana Ferrarini potrà mantenere il suo stabilimento nei prati di casa sostituendo villa Corbelli di Rivaltella, ormai inadatta a sostenere un certo ritmo produttivo.

Confrontandosi con i sindacati, il presidente del Gruppo, Roberto Pini, aveva concesso qualche novità su quando la nuova sede sarebbe stata realizzata (tra la fine del 2025 e il primo semestre del 2026), ma era rimasto vago circa il dove, rife-rendosi a "una nuova area" senza sbottonarsi su una precisa collocazione.

Ebbene, le voci di corridoio avevano ragione.

Una superficie totale di 180mila metri quadri (50mila potenziali coperti), che costituirà "il perno del percorso di sviluppo dell’azienda che, a un anno dall’ingresso nel Gruppo Pini, ha visto un nuovo e immediato slancio per il suo consolidamento nazionale e internazionale". Il Gruppo riferisce di aver registrato, nel 2023, un fatturato di 150 milioni di euro e un au-mento dell’export del 15% sull’anno precedente, trend confermato e implementato nei primi mesi di quest’anno. Il fatto che uno dei punti focali di tale sviluppo non esca dai confini provinciali è un esito più che positivo per il territorio ma, va detto, non era scontato. Tanto più pensando alla recente uscita di scena della famiglia Ferrarini dal Cda di Vismara (uno dei tre stabilimenti assieme a Rivaltella e al polo di Lesignano de’ Bagni), che ha fatto tremare un po’ le gambe al mondo sindacale.

Il nuovo stabilimento, destinato alla produzione del prosciutto cotto e di altri salumi, "sancisce un altro fondamentale tassello che lancia Ferrarini in un progetto di filiera solido e integrato per ricoprire un ruo-lo sempre più di riferimento quale eccellenza e simbolo del Made in Italy, in sinergia con le altre strutture del Gruppo" afferma il presidente Pini.

Un entusiasmo seguito a ruota dal sindaco di Reggio, Luca Vecchi: "L’operazione sull’ex Aia consente di mantenere a Reggio una storica eccellenza produttiva, prospetta ulteriori investimenti di crescita anche occupazionale e non meno importante porta a compimento un ulteriore investimento di rigenerazione di un sito industriale da troppo tempo dismesso con evidenti benefici per l’intera città" considera il primo cittadino. "Sul finire del mandato – aggiunge – fa piacere constatare che una politica di rigenerazione urbana praticata attraverso molteplici investimenti sia stata compresa e condivisa anche dalle migliori aziende della città". La valutazione dell’amministrazione circa la scelta del Gruppo Pini "non può che essere positiva – conclude –. Abbiamo informalmente seguito la vicenda e condiviso, così come nel caso di Max Mara alle Fiere, un ulteriore consolidamento delle eccellenze industriali del nostro territorio".

Giulia Beneventi