FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

"Fotovoltaico, non è questa l’area adatta"

Coïsson sul maxi parco previsto a Calerno: "Progetti in aperto contrasto con i piani urbanistici e addirittura con lo Statuto comunale"

"Fotovoltaico, non è questa l’area adatta"

"Fotovoltaico, non è questa l’area adatta"

"Ci sono tanti altri posti dove fare impianti fotovoltaici, dai parcheggi ai tetti dei capannoni". Lo afferma l’ingegnera Eva Coïsson, capogruppo consiliare e ricandidata per il Pd nella lista Sant’Ilario Futura, in riferimento al progetto ’Giambattista’ che prevede un mega parco fotovoltaico da 80 MWp a Calerno presentato dalla società Lilo Solar srl di Roma: un investimento da 68 milioni di euro con la creazione di un impianto di 175,121 ettari, con l’estensione dell’area occupata dai pannelli quasi pari a quella della frazione: 81,876 ettari. "Questa – sottolinea Coïsson – mi sembra solo la soluzione più comoda per investitori con pochi scrupoli che vengono da fuori e pensando di poter atterrare ovunque con progetti fatti con lo stampino, indipendentemente da dove si trovano… e con imbarazzanti refusi da copia e incolla. Progetti in aperto contrasto con i piani urbanistici e, in questo caso, addirittura con lo Statuto comunale che tutela questi luoghi particolarmente rappresentativi. Questi non hanno idea di cosa siano Villa Spalletti, le Varane, Corte Inzani o altri insediamenti storici". Nei giorni scorsi si erano già detti contrari i due candidati a sindaco di Sant’Ilario Alberto Iotti (Alternativa civica) e Marcello Moretti (Futura), e l’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi, che ha lanciato una raccolta firme contro il fotovoltaico a terra in zona agricola cambiando una legge nazionale. "Dobbiamo pretendere che questo tipo di scelte non passino sopra le teste di chi ne subirà gli effetti per decenni a seguire – dice l’ingegnera –. Un primo passo è sostenere la raccolta di firme per ottenere un risultato concreto e per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma dobbiamo ampliare lo spettro della richiesta alle leggi appena varate dal governo che vanno studiate e contrastare sia dal punto di vista normativo (studiando come limitarne la portata senza farsi impugnare i provvedimenti), sia dal punto di vista legale che politico mobilitando i territori in modo da far valere le loro istanze". Su ’Giambattista’ il Comune il 24 maggio scorso, dopo essersi confrontato anche con Provincia e Regione, ha presentato le proprie osservazioni al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per segnalare otto punti critici del progetto. E, ricorda la capogruppo, "su una precedente proposta di fotovoltaico a terra, più piccola, ma più vicina al centro abitato, ha già dato parere negativo". Rispetto all’area, lo Statuto comunale parla di "elementi identitari del territorio comunale… di valore storico testimoniale e ambientale paesaggistico". ’Giambattista’ di contro non spiega nemmeno come tutelare "il sistema di viali, filari alberati vincolati, fossi, strade ponderali caratterizzanti l’assetto del territorio". Inoltre nell’area "sono presenti risorse storiche e archeologiche". L’osservazione numero 1 analizza proprio questo aspetto, rilevando che l’area oggetto dell’intervento ricade in ambito agricolo interessata da una tutela prevista dal Prcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale), recepita e disciplinata dal Psc e dal Rue comunale come "struttura insediativa storica non urbana Spalletti/Varane". Ricade infatti nell’ambito agricolo "di rilievo paesaggistico e struttura insediativa storica non urbana Spalletti Varane che è di particolare valore storico testimoniale dove non sono consentiti nuovi edifici ma solo ampliamenti di edifici esistenti non classificati come bene culturale". Il Rue addirittura recita che nell’ambito territoriale Villa Spalletti-Corte Inzani e La Commenda "sono consentiti impianti fotovoltaici esclusivamente sugli edifici esistenti".