Freddo, la proposta del gruppo Rec: "I senzatetto vengano accolti nei poliambulatori abbandonati"

In città trecento persone senza un riparo, Reggio Emilia in Comune: "Bene le parole dell’assessore Marchi sull’aumento dei posti nei dormitori, ma l’emergenza è adesso: usiamo i locali di via Monte San Michele" .

Freddo, la proposta del gruppo Rec: "I senzatetto vengano accolti  nei poliambulatori abbandonati"

Freddo, la proposta del gruppo Rec: "I senzatetto vengano accolti nei poliambulatori abbandonati"

"Apriamo i poliambulatori abbandonati ai senzatetto a rischio ipotermia". È la proposta del gruppo consiliare Rec-Reggio Emilia in Comune per limitare il disagio ai senzatetto che vivono in città, in gran parte senza soluzioni adeguate. Sono trecento i senzatetto a Reggio: per metà di loro non ci sono ripari sicuri dal freddo. "Accogliamo favorevolmente le parole dell’assessore Marchi – dicono da Rec – sul potenziamento dei posti nei dormitori e la futura apertura, vincolata a Pnrr, del Centro servizi per il contrasto alla povertà. Per centinaia di persone il problema però è attuale e non possiamo appoggiarci alla sola Protezione Civile che può, in caso di allerta meteo arancione, attivare soluzioni di emergenza nelle palestre per il solo periodo di allerta, quindi non abbastanza per offrire un riparo minimamente duraturo per persone in stato di necessità. Dobbiamo anche tenere conto dell’incremento dei casi di Covid e quindi l’aumento di fragilità sanitarie e polmonari che rendono ancora più rischiosa la permanenza in strada a basse temperature, pur senza allerta meteo".

Rec propone al Comune di stipulare un accordo con l’Azienda Usl per l’utilizzo di parte degli ex poliambulatori di via Monte San Michele. "È uno spazio attualmente vuoto – aggiungono da Rec – che dispone di un numero adeguato di servizi e stanze per offrire riparo a decine di persone. L’emergenza abitativa non può essere legata solo al calo di temperature, per cui sarebbe auspicabile che il Comune iniziasse ad acquistare beni immobili abbandonati, come quello in via Monte San Michele, per ridefinire prospettive di accoglienza più stabili. Tutto l’anno. Perché l’allerta arancione vale anche per temperature elevate e i cambiamenti climatici ci stanno abituando a estati invivibili senza un riparo".