FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Gara per la Diga di Vetto: la classifica provvisoria

I cinque membri della commissione hanno valutato le offerte dei tre gruppi. Ancora da concludere le verifiche sui documentazione e componenti. .

Gara per la Diga di Vetto: la classifica provvisoria

Gara per la Diga di Vetto: la classifica provvisoria

Diga di Vetto, assegnata in modo provvisorio la gara per l’affidamento della realizzazione del DocFap (documento di fattibilità delle alternative progettuali). I cinque membri della commissione giudicatrice infatti hanno valutato le offerte presentate da tre raggruppamenti di impresa, ma non sono ancora concluse l’acquisizione e l’analisi della documentazione relativa ai tre soggetti mandatari e i componenti delle cordare. Questa la classifica provvisoria: Rti con mandataria la "C&S Di Giuseppe Ingegneri associati srl" di Chieti (punteggio complessivo attribuito per l’offerta tecnica qualitativa 79,44); Rti con mandataria la Binini Partners srl di Reggio (punteggio 73,35); Rti con mandataria "Sgai srl di E. Forlani & C", di Rimini (65,09). La situazione è stata illustrata martedì 28 maggio in una riunione del consiglio di amministrazione del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale (ente incaricato di gestire l’appalto). La minoranza si è detta stupita per il fatto che siano stati analizzati prima i documenti relativi al progetto che le caratteristiche di ammissibilità delle aziende (pare si stiano attendendo anche documenti dalle Prefetture relativi alle certificazioni antimafia). La stessa minoranza ha evidenziato come il progetto che si deve redigere ha alla base il vecchio quadro esigenziale (sulla base del quale dimensionare la diga) che venne tracciato nel 2017 da Meuccio Berselli (AdbPo e poi Aipo). Allora si parlava di un invaso da 100 milioni di metri cubi, ma le esigenze idriche a parere della minoranza sarebbero superiori di circa 50 milioni di metri cubi a causa dell’inquinamento da nitrati (cancerogeni) delle acque di falda della pianura. Il DocFap viene finanziato dalla Regione (300mila euro) insieme al Cbec e al Consorzio di bonifica parmense (200mila euro). La consegna del DocFap è prevista per maggio 2025. Seguirà la seconda fase: la stesura del Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte), finanziato per 3,2 milioni di euro dal Governo Draghi, risorse confermate anche dal Governo Meloni. La commissione è composta da 5 membri: gli ingegner Fabrizio Useri, direttore del Consorzio della Bonifica Parmense e (presidente) Pietro Torri, dirigente del Consorzio dell’Emilia Centrale (Rup). Tre gli accademici: i professori Pierluigi Claps (ordinario di Costruzioni Idrauliche all’Università di Torino), Paolo Salandin (ordinario di Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia all’Università di Padova) e Guido Gottardi (ordinario di Geotecnica Fondamenti e di Consolidamento dei terreni all’Università di Bologna).