Giovane morto per overdose . La compagna finisce in manette. Si sarebbe appropriata della droga

La 38enne era col gambiano, hanno trascorso una notte di follia insieme consumando cocaina ed eroina. La polizia l’ha trovata con gli stupefacenti che presumibilmente erano della vittima: arrestata per spaccio.

Giovane morto per overdose . La compagna finisce in manette. Si sarebbe appropriata della droga

Giovane morto per overdose . La compagna finisce in manette. Si sarebbe appropriata della droga

È finita in manette con l’accusa di spaccio di droga la donna che era in compagnia del 24enne gambiano trovato morto nel pomeriggio di mercoledì in un appartamento di via dell’Abate per una sospetta overdose come riportato dal Carlino.

È il risvolto delle indagini condotte dalla polizia. La 38enne italiana era stata portata in questura subito dopo il ritrovamento del cadavere del giovane. Gli agenti delle Volanti, durante una perquisizione, l’hanno trovata in possesso di 21 involucri di cocaina per sette grammi complessivi, dieci confezioni di eroina per circa quattro grammi e altri venti grammi sempre di eroina contenuta in un sacchetto. Droga che presumibilmente apparteneva alla vittima, ma la donna – stando alle ipotesi degli inquirenti – se ne sarebbe appropriata forse con l’intenzione di venderla.

Non risultano esserci correlazioni fra la morte dell’uomo e la donna, la quale al momento non è accusata di alcun reato per quanto concerne il decesso, ma solo per spaccio di stupefacenti. I due erano consapevoli e d’accordo nel consumare le sostanze. La droga verrà analizzata dalla Scientifica per capire se fosse stata ‘tagliata’ male e se possa essere stata questa la causa del decesso. Ma l’autopsia, sulla quale disposizione si è riservata di decidere il magistrato di turno, potrebbe sciogliere ogni dubbio.

La vicenda risale a mercoledì pomeriggio in un appartamento di via dell’Abate, al civico 20, in centro storico. L’allarme è scattato intorno alle 16. "Martedì sera – aveva raccontato ieri l’inquilino magrebino al nostro giornale – aveva bussato alla porta per chiedermi ospitalità dato che ci conoscevamo da tempo. In sua compagnia c’era una donna che ha presentato come la sua fidanzata. Li ho accolti in casa e intorno alle 23 sono usciti. Poi sono rientrati di notte, non so a che ora perché dormivo. Poi hanno dormito fino al pomeriggio. Alle 16 lei si è alzata e ha provato a svegliarlo, ma non dava segni di vita. Da qui è stato chiamato il 118 che ha inviato sul posto un’ambulanza e un’automedica. Ma ogni tentativo di rianimazione è stato vano e il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Da lì è partita la mobilitazione della questura per una morte che aveva contorni comunque da chiarire.

Il giovane gambiano era stato arrestato una settimana fa sotto i portici del ’grattacielo’, dove era stato trovato in possesso di

cento grammi tra hashish e cocaina oltre ad un coltello. Il gip

lo aveva liberato disponendo il

divieto di dimora a Reggio che

però suo malgrado non aveva rispettato. Era un pusher già noto alle forze dell’ordine ed era finito più volte nei guai per reati contro la persona, il patrimonio e appunto in materia di stupefacenti.

dan. p.