Guastalla, condannato per riciclaggio finisce in cella

Si tratta di un calabrese di 45 anni coinvolto nell'indagine Camaleonte

Il 45enne è stato condotto in carcere

Il 45enne è stato condotto in carcere

Guastalla (Reggio Emilia), 22 marzo 2024 - La condanna a due anni e otto mesi di reclusione, oltre alla pena pecuniaria di quattromila euro, è diventata definitiva. E visto che restano ancora da scontare tre mesi e 25 giorni di reclusione, un calabrese di 45 anni, ora residente a Guastalla, è stato raggiunto dai carabinieri della locale caserma per eseguire l’ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura del tribunale di Venezia, competente per i fatti in questione. Si tratta di un condannato nell’inchiesta Camaleonte condotta dai carabinieri di Padova e dalla guardia di finanza di Venezia. Furono venti gli indagati residenti nel Reggiano coinvolti in questa operazione, ormai cinque anni fa. Nel mirino in particolare presunti esponenti della cosca Grande Aracri, accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, riciclaggio, ed emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. I componenti della cosca avvicinavano gli imprenditori e si insinuavano nelle aziende attraverso prestiti e taglieggio, fino a estromettere i titolari, controllare le aziende dall’interno e utilizzarle per operazioni di riciclaggio. Per il 45enne calabrese abitante a Guastalla la sentenza è diventata definitiva lo scorso gennaio, per riciclaggio. Tolto il periodo dei domiciliari, restano quasi quattro mesi da scontare in cella, dove è stato accompagnato dai carabinieri.