I pazienti difendono l’odontotecnico: "Non fummo mai curati da lui"

"Interventi sempre eseguiti dai due dentisti dello studio". I tre a processo dopo l’indagine della Finanza

I pazienti difendono l’odontotecnico: "Non fummo mai curati da lui"

I pazienti difendono l’odontotecnico: "Non fummo mai curati da lui"

Un odontotecnico, in veste di titolare di uno studio di Gualtieri, e due odontoiatri, sono finiti a processo a seguito di un’inchiesta condotta dalla guardia di finanza di Guastalla.

Il primo, un sessantaduenne, deve rispondere di aver esercitato abusivamente la professione di dentista senza avere il titolo per farlo: secondo la ricostruzione investigativa, avrebbe messo le mani in bocca almeno a quattro pazienti per tre anni, nel periodo di accertamento compiuto delle fiamme gialle (avvenuto nell’arco di tempo compreso tra il 2016 e il 2019).

I due odontoiatri, che si sono succeduti nel tempo come direttori sanitari dell’ambulatorio, devono invece rispondere di aver permesso all’odontotecnico di curare le persone, derogando al loro obbligo giuridico di vigilanza e controllo.

Un dentista oggi sessantacinquenne aveva ricoperto l’incarico dal 2016 al febbraio del 2018; poi era subentrato il collega, un sessantaquattrenne, per l’anno successivo.

Uno dei quattro pazienti ritenuti lesi aveva inizialmente rivelato di aver ricevuto cure all’odontotecnico.

Ma poi aveva ritrattato le dichiarazioni rese agli inquirenti.

Era stato indagato per favoreggiamento, per aver eluso le investigazioni sul titolare dello studio, e infine ha patteggiato la pena in fase di indagini preliminari.

Nel processo in corso davanti al giudice Silvia Semprini, l’odontotecnico è difeso dall’avvocato Marcello Fornaciari, il dentista sessantacinquenne dall’avvocato Antonio Sarzi Amadè e quello di 64anni dall’avvocato Alessandro Carrara.

Ieri mattina sono stati sentiti due testi della difesa, ovvero la moglie all’odontotecnico e un paziente che faceva il carabiniere.

Entrambi hanno scagionato gli imputati, sostenendo che gli interventi fatti ai pazienti erano stati eseguiti non dal titolare dello studio ma dagli odontoiatri, e che l’odontotecnico non mise mai le mani in bocca.

Nella prossima udienza è prevista la discussione.

Alessandra Codeluppi