Il centrodestra perde pezzi. Alleanza Civica ‘sparisce’. Niente simbolo né lista

Nei primi manifesti elettorali di Tarquini c’è solo l’appoggio dei tre partiti big. I candidati di Ac confluiranno nella rosa di nomi del legale. Malumori nell’alleanza.

Il centrodestra perde pezzi. Alleanza Civica ‘sparisce’. Niente simbolo né lista

Il centrodestra perde pezzi. Alleanza Civica ‘sparisce’. Niente simbolo né lista

di Daniele Petrone

Si sfalda parte della coalizione di centrodestra. Il candidato sindaco Giovanni Tarquini non potrà contare – almeno formalmente – sui simboli di Alleanza Civica e Noi Moderati, come invece al contrario era stato annunciato due settimane fa nel lancio della campagna elettorale all’Hotel Posta.

Il ’giallo’ è lampante proprio dai primi cartelli elettorali di ’Tarquini sindaco’ che campeggiano da ieri mattina in diverse zone della città. Sotto la foto che raffigura l’avvocato, ci sono solo quattro simboli dei sei promessi, ossia i tre grandi partiti dell’allenza Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia oltre alla lista civica di Tarquini attorno alla quale i ‘big’ convergeranno supportandola.

Alleanza Civica e Noi Moderati (il partito di cui è leader nazionale Maurizio Lupi) non hanno trovato le forze – e quindi i nomi – per poter comporre una loro lista. Se per i secondi lo si poteva anche immaginare non avendo di fatto radici a Reggio, per i primi invece si registra il flop dopo dieci anni dove – grazie a Cinzia Rubertelli che si è candidata anche un lustro fa a sindaca raccogliendo un buon 5,48% e guadagnando un seggio in Sala del Tricolore – era riuscita a ritagliarsi un ruolo di protagonista anche solo con le proprie forze. Ma dopo l’addio della Rubertelli – che è rimasta dietro le quinte comunque a tirare le fila assieme all’altro regista Giacomo Giovannini – qualcosa evidentemente si è rotto. "Siamo stati i primi a esporci pubblicamente appoggiando Tarquini, continuiamo a esserci e siamo tuttora ’iper operativi’ con diversi incontri già programmati per costruire un unico programma civico di coalizione sul quale lavorare tutti insieme", ha detto ieri al Carlino, un po’ imbarazzato, Filippo Ferrarini, consigliere comunale (che ha sostituito in surroga due anni fa proprio la dimissionaria Rubertelli) nonché presidente di Alleanza Civica glissando di fatto sull’assenza del simbolo sui manifesti e sulla mancata lista. La prima crisi del centrodestra – che era riuscito a ricompattarsi dopo un tira e molla durato mesi su Tarquini poi alla fine annunciato come candidato unitario – è servita. I tre grandi partiti della coalizione non sono rimasti affatto contenti (anche in virtù dello scatto in avanti di Alleanza Civica due mesi fa, garantendo appoggio incondizionato, una mossa fatta proprio per fare pressione al tridente Fd’I-Carroccio-Fi) e ora volano gli stracci all’interno. Ma la pezza è già pronta: Ferrarini e gli altri candidati saranno ‘ospitati’ nella civica di Tarquini creando malumori perché in questo modo potrebbero avere più chances di ‘scattare’ come consiglieri ai seggi.