Il commissario sulla frana L’incontro con i residenti

Il racconto di chi vive lì accanto: "I lavori, partiti subito, ci hanno salvato"

Il commissario sulla frana  L’incontro con i residenti

Il commissario sulla frana L’incontro con i residenti

È uno scenario quasi lunare quello che ha accolto il generale Francesco Paolo Figliuolo ieri a Baiso. Il commissario designato per la ricostruzione post alluvione è stato scortato sulla frana di Cà Lita, assieme anche al presidente della Provincia, Giorgio Zanni, e al sindaco di Baiso, Fabrizio Corti. Il sopralluogo è durato poco meno di un’ora, e proprio al momento dell’arrivo del generale ha iniziato a levarsi un forte vento, soppiantato in breve da un temporale estivo. Un clima degno della ragione per cui Figliuolo, insieme alla vicepresidente della Regione Irene Priolo, ha fatto tappa in territorio reggiano.

Lo scorso 20 maggio la frana si è riattivata, spinta dal maltempo che contraddistinto l’intero mese: un avanzamento di dieci metri ogni 24 ore, con un versante di circa 2,5 chilometri. Lì è iniziata una vera e propria corsa ai ripari: dieci camion operativi con circa 600 viaggi al giorno, da e per il cantiere tutt’ora in corso. I lavori andavano avanti giorno e notte, e a inizio giugno erano stati portati via circa 40mila metri cubi di terra; un’azione che ha permesso non solo di salvare la strada provinciale adiacente, che collega il Modenese con l’alta Val Secchia, ma soprattutto di evitare il peggio ai residenti della zona.

Parte della terra prelevata dalla frana, ha spiegato la Protezione Civile a Figliuolo e Priolo, è stata poi usata per sanare gli argini erosi del Secchia. Le grosse carte che illustrano l’evoluzione degli eventi sono state aperte sul tavolo di casa della famiglia Caselli, che vive proprio accanto alla frana. "Il 20 maggio vedevamo già la terra che cadeva in strada – racconta la figlia Sara –. Per fortuna i lavori sono andati avanti velocemente, abbiamo avuto davvero paura".

Giulia Beneventi