GIUSEPPE MAROTTA
Cronaca

Il film granata si ripete. Regia salva in serie B. Ed esplode la festa come trent’anni fa

La vittoria nel derby col Modena emula l’impresa a San Siro del 1° maggio 1994. Al ’Giglio’ la gioia degli eroi di quel giorno e dei tifosi che ora sognano la A.

Il film granata si ripete. Regia salva in serie B. Ed esplode la festa come trent’anni fa

Il film granata si ripete. Regia salva in serie B. Ed esplode la festa come trent’anni fa

Deve essere un segno del destino: c’è un filo color granata, che unisce il primo maggio 1994 al primo maggio 2024. Trent’anni nel corso dei quali tutto e niente è cambiato. La Reggiana mercoledì ha battuto per 1-0 il Modena nel derby del Secchia e ha ottenuto la matematica salvezza in Serie B. Tre decenni fa esatti il mitico ‘Speedy Pizza’ – al secolo Max Esposito – segnava a San Siro il gol dello storico 1-0 granata sul Milan, e salvezza in Serie A fu. Quel giorno lo sport piangeva il grande Ayrton Senna, che ci lasciò dopo il terribile incidente di Imola. Ma per gli sportivi granata, da un occhio scendevano le lacrime di dolore per il campionissimo di Formula Uno e dall’altro quelle di gioia per una delle delle pagine di storia più belle scritte dalla Reggiana. E anche del Carlino: il nostro fu l’unico quotidiano ad uscire in edicola con un’edizione straordinaria il giorno successivo alla festa dei lavoratori per commemorare Senna e celebrare l’impresa della truppa di Pippo Marchioro.

Corsi e ricorsi storici. Mercoledì la serata è iniziata proprio all’insegna di alcuni ‘eroi’ del ’94 presenti sul campo del ’Giglio‘ prima della partita. Partendo proprio dal simbolo Esposito, passando all’acclamatissimo Michele Padovano e poi per Giuseppe Accardi, Christian Lantignotti, Dario Morello , Gianfranco Parlato, Michele Pietranera, Giuseppe Scienza, Eugenio Sgarbossa, Michele Zanutta e Renzo Corni. Passerella a centrocampo, baci e abbracci. E poi la società ha consegnato loro la maglia della Reggiana col proprio cognome e col numero 30, in memoria degli anni passati da quel giorno. Un omaggio infinito: in campo gli ’eroi’ granata di oggi hanno indossato le maglie bianche, come allora al Meazza e col portiere Bardi che indossa la casacca "Usa", come fu per Taffarel. Insomma, per il ’derby del Secchia’ sembra esserci l’aria giusta per scrivere un’altra pagina di storia.

A partire dai 13.418 spettatori – roba da Serie A – con gli ultras di Gruppo Vandelli e Teste Quadre che hanno sfoggiato delle splendide coreografie, e anche i modenesi hanno colorato il loro settore (3.078 arrivata dalla città della Ghirlandina). Classici e consueti sfottò, ma anche fair-play (da sottolineare che non si sono registrati tafferugli o scontri, col servizio d’ordine che è stato come spesso accade impeccabile) e pure un gesto nobilissimo che va oltre il calcio da parte dei modenesi che hanno srotolato uno striscione in ricordo del piccolo Diego Zancanella, il bimbo di 7 anni tifosissimo della Reggiana morto un mese fa per una malattia al cervello. Applausi scroscianti di tutto lo stadio.

Poi si gioca. Una Reggiana che è stata un po’ come la pioggia: un diesel. Al triplice fischio il rigore di Gondo segnato al 64’ risulterà decisivo, e la festa bagnata può partire. Abbracci, selfie sotto la curva (da Kabashi a Portanova, protagonisti assoluti di questo finale di stagione).

Mister Nesta – sì, ancora il rossonero (ex), tanto per restare sul fil rouge della storia granata – che da pacato e quasi timido qual è, diventa incontenibile saltando di gioia come una cavalletta ed entrando in campo ad esultare. Tutti sotto la curva, compreso il presidente Carmelo Salerno. E poi il saluto al Vandelli nei Distinti, con il direttore generale Vittorio Cattani che regala loro una palla, lanciandola.

Partono i cori. "E tanto già lo so che l’anno prossimo gioco di sabato", il più gettonato. Proprio come un anno fa quando dalla Serie C, la Regia guadagnò la serie cadetta. Chissà se senza il diluvio incessante di mercoledì, i tifosi si sarebbero riversati in centro a festeggiare. Ma forse è meglio preservarsi... nel caso. Perché c’è ancora spazio per i sogni. Mancano due gare. La Reggiana domenica giocherà a Genova con la Sampdoria e venerdì ospiterà il Parma (già promosso in Serie A) nel superderby che segna l’atteso ultimo turno di stagione regolare di Serie B. E i playoff per giocarsi l’entrata in paradiso sono solo a due punti...