Il Forno Stria apre in centro: "Ridare vita al cuore della città è una responsabilità di tutti"

La scommessa di Lorella Braglia ed Elisa Tribuzio: a giorni taglio del nastro in via San Carlo "C’è bisogno del supporto di ciascuno perché questo torni a essere luogo di incontro".

Il Forno Stria apre in centro: "Ridare vita al cuore della città è una responsabilità di tutti"

Il Forno Stria apre in centro: "Ridare vita al cuore della città è una responsabilità di tutti"

Il Forno Stria apre in via San Carlo, a due passi da piazza Fontanesi: Lorella Braglia ed Elisa Tribuzio hanno scelto di scommettere sul centro storico: "Noi gravitiamo già intorno al centro, avendo un laboratorio sulla circonvallazione e la cucina con ristorante in viale Umberto I – spiega Braglia –. Ci piaceva portare in città la testimonianza di Stria, che ha la particolarità di un pane che offre un’esperienza direi unica". Il Forno Stria infatti usa solo farine di grani antichi "coltivati tutti in regione, si tratta del cosiddetto ‘Bioadapt’, miscuglio evolutivo di grani antichi seminati insieme. I grani antichi sono alti sopra i 90 centimetri e hanno una presenza di glutine molto più rarefatto. Il risultato: un pane di sostegno alla nostra salute e alla biodiversità. Ecco, ci piaceva l’idea che a Reggio ci fosse una rappresentanza di questa esperienza". Ma perché proprio in centro? "Piazza Fontanesi è il salotto della città – sottolinea Braglia –. Ci sarebbe piaciuto partecipare al mercato di contadino, ma è solo per aziende agricole, per cui ora abbiamo scelto questo spazio che, anche se piccolo, si trova proprio lì". Il centro di Reggio, secondo l’opinione di molti, sta soffrendo: diverse le vetrine vuote, e proprio ieri il Carlino ha dato notizia della chiusura di un altro negozio storico, la Bottega del Biscotto di via Franzoni, accanto piazza San Prospero: la titolare ha spiegato che non si fanno più affari come una volta e che l’esagono ha perso di attrattività. "Credo che il centro abbia bisogno del supporto di tutti i cittadini per superare questo momento in cui sta perdendo un po’ la sua identità – le parole di Braglia –, stiamo andando alla deriva. Prima il centro era il luogo di incontro tra i cittadini per eccellenza, ricordo che quando ero ragazzina la vasca era immancabile. Poi, tutto questo si è perso. Ma è responsabilità di tutti farlo rivivere, nemmeno per noi sarà semplice organizzarci e coordinarci, ma credo sia un impegno che tutti ci dobbiamo assumere se vogliamo far rivivere un po’ la città". Ancora non è fissato il giorno di apertura, "ma contiamo di farcela verso la metà del mese".

Chiara Gabrielli