Il Gattaglio senza ponte: "Ci avevano promesso pochi mesi di lavoro. Qui ora è un salasso"

Residenti e commercianti preoccupati: da ottobre è stata abbattuta la passerella. Ma da allora nel cantiere non sono stati fatti visibili passi avanti: "Viviamo un grande disagio".

Il Gattaglio senza ponte: "Ci avevano promesso pochi mesi di lavoro. Qui ora è un salasso"

Il Gattaglio senza ponte: "Ci avevano promesso pochi mesi di lavoro. Qui ora è un salasso"

I reggiani ’doc’, ma anche chi vive nella nostra città da almeno vent’anni si ricorda bene quando la spirale dell’attuale degrado nella zona della vecchia stazione Fs in piazzale Marconi ebbe inizio: coi ritardi nei lavori di restyling delle vie e degli edifici intorno ad essa. Per questo la situazione della passerella del Gattaglio desta apprensione.

L’abbattimento della vecchia passerella a inizio ottobre, necessario per poter usufruire in tempo utile dei contributi del Pnrr per il progetto di costruzione di quella nuova, ha di fatto isolato il Gattaglio, esattamente come anni fa avvenne per la stazione.

I lavori per il nuovo manufatto – secondo quanto riferiscono gli abitanti e gli esercenti del quartiere – avrebbero dovuto concludersi proprio in questi giorni; poi vi è stato un primo rinvio con l’assicurazione che il nuovo ponte pedonale sarebbe stato inaugurato a giugno, e ora già si parla di ottobre, una certa ansia in chi nella zona vive e opera, si sta creando. Anche perché il cantiere è in fase embrionale, mentre l‘attività dei negozi e dello stesso centro sociale ’Gatto Azzurro’, è limitata da tempo.

"La situazione è sotto gli occhi di tutti – dice Erio Benassi, tra i responsabili del ’Gatto Azzurro’ –. Dovevano inaugurare tutto a giugno, invece han fatto solo qualcosina di minima. A questo punto, se va bene, si finirà la prima settimana di ottobre. Tutti gli utenti del quartiere, esercenti e cittadini, vivono un grande disagio. Le faccio un piccolo esempio: il gnocco fritto adesso vengono in quattro gatti a prenderlo, le signore che prima venivano a piedi, mica si mettono a fare un giro lunghissimo per dieci pezzi di gnocco. Ma a perderci più di tutti è stato il tabaccaio, per lui è stato un salasso. Il pub e l’altro locale bene o male, coi giovani, se la cavano, ma per lui e il meccanico delle bici, è dura".

E forse non è un caso che l’attuale titolare della tabaccheria, subentrato a gennaio, preferisca non parlare, mentre appena fuori incontriamo il precedente proprietario, Lorenzo Scandellari, che dà ancora una mano in negozio e ammette: "Indubbiamente non è una situazione favorevole. Aver visto che i lavori stanno partendo ci sta un po’ tranquillizzando, ma il problema grosso è che per mesi e mesi non si è visto quasi nessuno. Speriamo davvero che a ottobre si apra e non ci siano altre complicazioni".

Il Gattaglio è più di un quartiere: tradizionale luogo di passaggio dalla periferia al centro cittadino, scelto da migliaia di reggiani, tra la primavera e l’autunno, per un escursione "slow", a piedi o in bicicletta, o per trascorrere qualche ora di relax e buon cibo in compagnia di amici nel centro sociale o nei locali della caratteristica piazzetta.

Non ci sarebbero dunque, al momento, i crismi per ipotizzare una vicenda analoga a quella della vecchia stazione in un luogo che è stato, nei suoi anni migliori, uno dei riferimenti identitari della città. E che nel recente periodo aveva trovato nuova linfa sociale. Ma la preoccupazione tra residenti e commercianti è davvero palpabile.

Parlando invece del negozio di manutenzione bici, c’è una affezionata cliente che il suo meccanico di fiducia non vuole abbandonare: "Io non voglio rinunciare a miei giri in bicicletta e ad affidarmi a Mauro per sistemarla – racconta Domenica Pellegrini – ma passare da via Gorizia è un rischio per la sicurezza: causa traffico e pista ciclabile strettissima. Senza contare l’inquinamento che mi fa tornare a casa con la faccia annerita, davvero è una roba assurda. Io mi muovo sempre in bici, ma vorrei essere messa in condizione di poterlo fare in sicurezza".