Il grido del Sappe: "Anni di riforme scellerate. Ora c’è clima di guerriglia"

Il segretario generale aggiunto Durante: "Ogni giorno colleghi feriti. Se lasciamo delinquere i carcerati all’interno, tanto vale lasciarli fuori". .

Il grido del Sappe: "Anni di riforme scellerate. Ora c’è clima di guerriglia"

Il grido del Sappe: "Anni di riforme scellerate. Ora c’è clima di guerriglia"

di Benedetta Salsi

"C’è una responsabilità personale penale e poi c’è la responsabilità morale di chi ha sfasciato il sistema penitenziario, pensando che con l’autogestione i detenuti potessero rieducarsi".

Non usa giri di parole, il segretario generale aggiunto del Sappe Giovanni Battista Durante.

"Il detenuto che si vede nel video aveva già ricevuto circa 30 procedimenti disciplinari. Ogni giorno si contano tra i poliziotti feriti, anche gravi. Ciò non giustifica eventuali eccessi, ma quando si lavora in un clima di violenza quotidiana, l’esasperazione può portare a gesti inconsulti".

Durante, come commenta quel video?

"Non fa certo bene all’istituzione che rappresentiamo, ma la magistratura farà il suo corso, giungendo ad una sentenza definitiva. Dobbiamo però ricordare, a dimostrazione del vero lavoro che fa la polizia penitenziaria nelle carceri, che ogni anno vengono salvati circa 1.700 detenuti che tentano il suicidio. Per converso, nelle stesse carceri, ogni anno, si verificano circa 10mila episodi di violenza, da parte dei detenuti, tra i quali tantissime aggressioni ai poliziotti, ormai esasperati per le condizioni lavorative".

Perché siete esasperati?

"Da una decina d’anni a questa parte, a causa di riforme scellerate, abbiamo agenti feriti tutti i giorni: braccia rotte, nasi rotti, teste spaccate. Nelle carceri c’è un clima di guerriglia".

Parla delle carenze di organico?

"Tagli agli organici, certo; ma anche celle aperte, dove i detenuti sono liberi di girare tutto il giorno, anche quelli che si comportano male. È chiaro che dieci anni di questo sistema hanno fatto saltare le regole. In carcere abbiamo una popolazione violenta, vengono commessi reati tutti giorni. Pensi che in una recente ispezione in Calabria abbiamo trovato cento telefonini in un solo giorno nello stesso carcere. Anche la chiusura degli Opg ha riversato in carcere persone per cui servono professionisti che non abbiamo. Ne deriva una conflittualità esasperata, che senza voler giustificare, porta a eventi deprecabili".

La senatrice Ilaria Cucchi parla di condizioni inumane nel carcere di Reggio Emilia. È così?

"Non è così. Ma, in ogni caso, chiedo alla senatrice cosa lei abbia fatto nei suoi anni da parlamentare per migliorare la condizione delle carceri. Ci si aspetta che un parlamentare eletto faccia qualcosa di concreto. Invece, ci spieghi: da che punta di vista sono inumane queste condizioni? Quali sono le sue idee per migliorarle?"

Perché questi agenti hanno agito sotto le telecamere? Senso di impunità?

"No, questo anzi testimonia che non c’è premeditazione e malizia. altrimenti non lo avrebbero fatto sotto le telecamere. Ma dietro a ogni reazione c’è un antefatto".

Ci racconti.

"Se si pensa che dobbiamo fare da camerieri ai detenuti, farci sputare in faccia, farci buttare addosso olio bollente o i loro escrementi, ogni giorno; poi stare lì e nessuno fa niente... Non abbiamo a che fare con studenti di un collegio, ma con delinquenti, che vanno comunque rispettati nella loro dignità, ma che sono anche violenti. Bisogna creare sistema di regole funzionale alla rieducazione dei detenuti. Se lasciamo che delinquano anche all’interno del carcere, tanto vale che stiano fuori".