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Il Pd quasi vicino all’intesa. Massari candidato unico, de Franco spalle al muro
Altro che giorni della merla. È una settimana rovente in vista delle elezioni amministrative di giugno in città. Da una parte e dall’altra ormai il dado è quasi tratto, con un quadro sempre più delineato verso una sfida fra Marco Massari, candidato per la coalizione di centrosinistra e Giovanni Tarquini per l’alleanza di centrodestra. Il Pd è vicino alla definizione anche se non c’è ancora un’intesa. Lunedì sera si è tenuto un vertice di fuoco a Bologna, nella direzione regionale del partito. Seduti a tavolino, Davide Baruffi e Igor Taruffi, bracci destri emiliani dei leader dem Stefano Bonaccini ed Elly Schlein; di fronte a loro, il segretario provinciale Massimo Gazza, il sindaco Luca Vecchi e i due papabili aspiranti in lizza da mesi Massari e Lanfranco de Franco. Quest’ultimo è stato messo spalle al muro. L’assessore, ‘sgradito’ come candidato unitario, non ha mai nascosto le sue ambizioni di scendere in campo, prediligendo le primarie. Che la governance reggiana – a maggioranza marchio cattodem ed espressione dei ‘padrini’ Pierluigi Castagnetti e Graziano Delrio – hanno sempre voluto scongiurare per salvaguardare lo zoccolo duro di potere che de Franco potrebbe scoperchiare. E così, con Massari che nel summit sotto le Due Torri, avrebbe detto chiaro e tondo che ad eventuali primarie non correrebbe e in assenza di un terzo nome che accontenti tutti (l’ultimo emerso, quello dell’ex assessora Valeria Montanari, è tramontato dopo il veto posto dal sindaco Vecchi), la sfida ai gazebo rischierebbe di portare candidati fuori dal controllo del partito. La ‘colpa’ dell’eventuale spaccatura con questo scenario, sarebbe addossata a de Franco. Da qui la trattativa che scende, anche un po’ tristemente, sulle poltrone: Massari (che avrebbe deciso di affidarsi come spin doctor per la campagna elettorale ad Andrea Mastrangelo, giornalista ex Gazzetta di Reggio) come candidato unitario e garanzie a de Franco per il ruolo di vicesindaco e larga rappresentanza di uomini di ‘fiducia‘ sia in giunta sia nelle liste per il Consiglio Comunale. Palla a de Franco e deadline fissata in 48/72 ore.
Per il segretario Gazza che – infastidito dai retroscena riportati dai media – "le accelerazioni mediatiche segnano una ferita e sviliscono l’azione di un’intera comunità politica", ha detto ieri in una nota co-firmata dalla presidente dell’assemblea provinciale Roberta Mori e dal segretario cittadino Gianluca Cantergiani. Peccato si tratti di narrazioni spesso diffuse dalla stessa corrente cattodem, anche come azioni di disturbo e ostracismo verso gli schleiniani. E la versione di Gazza secondo cui "nessun big ha predeterminato scelte o soluzioni", cozza con le evidenti scorie lasciate nel Pd reggiano dopo la vittoria mal digerita di Schlein in segreteria (con Bonaccini che prevalse in città). "Sono in corso interlocuzioni e confronti che porteranno, nei prossimi giorni, alla convocazione degli organi previsti dallo Statuto", conclude Gazza. Attendiamo...
Daniele Petrone