Il piano anti-alluvione. Maxi esercitazioni lungo il Grande Fiume per affrontare le piene

I vigili del fuoco si addestrano sul il Po in caso di esondazioni e disastri. Ma in regione ‘prove’ ridotte da otto a cinque per carenza di fondi . .

Il piano anti-alluvione. Maxi esercitazioni lungo il Grande Fiume per affrontare le piene

Il piano anti-alluvione. Maxi esercitazioni lungo il Grande Fiume per affrontare le piene

Con i cambiamenti climatici sono sempre maggiori i rischi di esondazioni e allagamenti, come dimostrano i recenti e ben noti disastri accaduti in Romagna, in Toscana, ma anche in altre zone della Penisola. E tra i protagonisti, proprio in caso di emergenze, ci sono i vigili del fuoco, chiamati a intervenire con i nuclei del Soccorso acquatico, più che mai necessari in caso di calamità naturali legate alle bizze del maltempo. In questi giorni, da ieri e fino a venerdì, è in corso una imponente esercitazione regionale dei vigili del fuoco sul fiume Po, al lido di Boretto. Una operazione che si ripete ormai ogni anno e che vede impegnati decine di vigili del fuoco da tutta l’Emilia-Romagna. A coordinarli è Luca Pergetti, vigile del fuoco reggiano, con quasi 35 anni di esperienza nel Corpo nazionale, da tempo responsabile regionale del Soccorso Acquatico del 115. "I mutamenti climatici ci portano a conseguenze imprevedibili, che difficilmente si possono affrontare senza una adeguata operatività. Ogni intervento è diverso dall’altro e i nostri natanti devono essere conosciuti perfettamente nelle loro caratteristiche dagli operatori che vi salgono a bordo. A questo servono esercitazioni come quella che stiamo eseguendo in questi giorni sul fiume Po a Boretto". Dunque, proprio a fronte di un numero maggiore di emergenze di tipo "idraulico", secondo logica dovrebbero essere potenziati questi addestramenti "sul campo", per migliorare il servizio di soccorso ed emergenza da prestare nelle zone colpite da calamità naturali. Ma realtà risulta essere ben diversa: in Emilia-Romagna, delle sette-otto giornate previste in passato per tali operazioni, la "carenza di fondi" le ha ridotte a cinque. Resta comunque forte l’impegno del nucleo di soccorso acquatico, con il massimo sforzo profuso da uomini e donne del 115 che operano nel settore, dove in caso di interventi di emergenza nulla può essere lasciato al caso.

Antonio Lecci