Il primo diorama risale al 1967. Era nella vecchia sagrestia del Duomo

Poi tutto finì in un capannone, con comprensibile sollevazione popolare

Il primo diorama risale al 1967. Era nella vecchia sagrestia del Duomo

Il primo diorama risale al 1967. Era nella vecchia sagrestia del Duomo

Risale al 1967 il primo diorama sulla Natività realizzato da un giovanissimo Giancarlo Beltrami, nella vecchia sagrestia del Duomo di Reggio, su volontà dell’allora vescovo Giancarlo Baroni. Beltrami si era avvicinato al mondo del presepi a soli vent’anni di età, con la sua opera che si è sviluppata nel tempo, con un diorama dopo l’altro. E’ cresciuto tanto, quel presepe, fino a essere spostato nella chiesa di San Nicolò quando il restauro del Duomo ha obbligato al trasloco. Poi tutto è finito in un capannone, con la comprensibile sollevazione popolare pro-presepe. Perché sembra impossibile privare i cittadini di una esposizione così suggestiva dedicata alla Natività, che piace agli adulti così come affascina i bambini. Neppure varie raccolte di firme tra i cittadini sono riuscite a risolvere la vicenda in tempi brevi. E per anni quelle scene ambientate spesso proprio in luoghi reggiani sono finite nel dimenticatoio. Ma non per tutti. C’è chi ha continuato a tifare per quel presepe, per quel tipo di arte che non può finire tra ragnatele, polvere e oblio. Anche perché frutto di uno studio accurato dell’autore in tema di architettura, testi sacri, tecniche di lavorazione del gesso e di altri materiali, del paesaggio e dei segreti per ricreare scene simili alla realtà, maneggiando gesso, scagliola, materiale sintetico e naturale, silicone e muschio, fino agli ingranaggi per le scene in movimento e i disegni dei personaggi protagonisti accanto alla grotta di Betlemme.