Indagine ’fai da te’ dei contadini a Bassa: trovano deposito di trattori rubati

Gli agricoltori derubati hanno rintracciato i loro trattori rubati in un'area dismessa di un ex macello tra Casoni, Villarotta e Brugneto. I carabinieri indagano per capire se ci sia un collegamento con altri furti avvenuti nella Bassa Reggiana.

Indagine ’fai da te’ dei contadini: trovano il deposito di trattori rubati

Indagine ’fai da te’ dei contadini: trovano il deposito di trattori rubati

Un’area dismessa di un ex macello, nelle campagne tra Casoni, Villarotta di Luzzara e Brugneto di Reggiolo, era stata scelta come deposito temporaneo di trattori rubati, in attesa di essere piazzati nel mercato clandestino. Un episodio che conferma come la Bassa Reggiana sia uno dei "punti di riferimento" per le bande di ladri e ricettatori di macchine agricole. L’altro pomeriggio è stata l’indagine "fai da te" degli agricoltori derubati a permettere il rinvenimento e il recupero del prezioso bottino (foto). Con il tam tam sui social, ma soprattutto attraverso un controllo capillare in tutti i casolari e strutture abbandonate nelle campagne del territorio, i derubati – i responsabili di un’azienda agricola di Casalmaggiore di Cremona – hanno avvistato i loro trattori, un New Holland e un trattore Landini, che erano nascosti nell’ampia area dell’ex macello, ora in disuso. Sul posto sono stati chiamati i carabinieri per accertamenti.

I mezzi agricoli sono stati poi restituiti ai proprietari per essere riportati in azienda. Si indaga per capire se vi sia un collegamento tra i due trattori rinvenuti e quelli rubati nel Reggiano il mese scorso, nell’ambito di una vera e propria razzia tra Reggio e la Bassa, in particolare a Correggio, San Martino in Rio, Cadelbosco Sopra, oltre che alla periferia della città capoluogo. Furti su cui sono in corso le indagini delle forze dell’ordine, ma anche sopralluoghi degli agricoltori derubati. Già alcuni anni fa nella Bassa era stato scoperto un deposito di trattori rubati. Il bottino, infatti, era stato lasciato provvisoriamente all’interno di un capannone alla periferia di Fabbrico, oltretutto in un’area all’epoca sottoposta a sequestro giudiziario in quanto usata per stoccare gessi di defecazione al centro di una lunga controversia legale. In quel caso era stata la polizia stradale a rintracciare i trattori rubati, lasciati in sosta in vista della ricettazione.

Antonio Lecci