’La classe dei banchi vuoti racconta’. Il progetto contro le mafie dell’Aosta

La scuola media Amedeo Savoia Aosta celebra le vittime innocenti delle mafie con l'installazione "La classe dei banchi vuoti", ricordando undici ragazzi e ragazze uccisi, attraverso simboli e oggetti che raccontano le loro storie.

’La classe dei banchi vuoti racconta’. Il progetto contro le mafie dell’Aosta

’La classe dei banchi vuoti racconta’. Il progetto contro le mafie dell’Aosta

“La classe dei banchi vuoti racconta…”. Questo il titolo del progetto della scuola media Amedeo Savoia Aosta nell’ambito del festival in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Per celebrare questa giornata l’istituto ha deciso di ricordare ragazzi e ragazze la cui breve vita è stata falciata dalla mafia. "C’era una classe, in Italia, piena di banchi vuoti. Per il resto somigliava a qualsiasi altra classe di una qualsiasi scuola del nostro Paese: con la cattedra, la lavagna, mappe e cartelloni alle pareti e in mezzo file poco ordinate di banchi". La classe dei banchi vuoti, descritta con queste parole da don Luigi Ciotti nell’omonimo libro, ha popolato l’atrio dell’Istituto attraverso un’installazione curata dalle classi 3A e 3C. Ora arrivando a scuola si vedono undici sagome nere sedute ai banchi. Con gli alunni c’è un’insegnante, Filomena Morlando, che fa l’appello: Bonforte Andrea,Cambria Annalisa, Di Matteo Giuseppe,Durante Annalisa, Esposito Annalisa,Fazio Michele, Gabriele Domenico, Gargiulo Giovanni,Lamberti Simonetta, Letizia Giuseppe,Marchitelli Gaetano. Le loro storie sono raccontate attraverso simboli,oggetti,disegni,diari e libri. Si può aprire il cartone della pizza e far uscire i sogni di Gaetano e mettergli sul capo una corona di alloro, si può leggere un romanzo con Annalisa, si può alzare in aria una coppa per la partita di calcetto vinta da Domenico.