FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

"La diga è un’ipotesi, Mammi falsa il dibattito"

Sette associazioni ambientaliste ribadiscono il no all’invaso di Vetto e puntano il dito contro l’assessore regionale all’agricoltura

"La diga è un’ipotesi, Mammi falsa il dibattito"

"La diga è un’ipotesi, Mammi falsa il dibattito"

La diga è solo un’ipotesi e non un’opera finanziata, la narrazione che viene fatta tra gli altri dall’assessore Mammi falsa il dibattito. Una bocciatura netta dell’incontro che si è svolto l’11 aprile a Vetto viene da sette associazioni ambientaliste: Legambiente regionale e quelle di Parma, Reggio e dell’Appennino reggiano, da Università Verde Reggio, da Wwf Emilia Centrale e Wwf Parma.

In una nota molto tranchant ricordano che la realizzazione del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap), la cui gara d’appalto che verrà assegnata a fine mese, è propedeutica "alla realizzazione della progettazione vera e propria, e deve prendere in esame tutte le possibili alternative da un punto di vista della fattibilità tecnica, economica e degli impatti ambientali, compresa la possibilità che un invaso non sia affatto necessario". Per questo motivo il "continuo riferirsi all’invaso come elemento già acquisito e insistentemente comunicato a più riprese dall’assessore, inquina il dibattito sul territorio, creando inoltre false aspettative nella popolazione".

Elencano i vari step dell’iter e le tempistiche per avere il progetto esecutivo: "Un percorso molto articolato e complicato… oltre che molto oneroso e con tempi molto lunghi di approdo". Se i cambiamenti climatici sono chiari, "non è altrettanto chiara quale sia la risposta dei territori nel breve termine. Occorre iniziare a fare questo tipo di ragionamento e immaginare questo territorio fra 50 anni, non alla prossima scadenza elettorale".

Le sette associazioni ritengono anche che la "narrazione che dà già per assodata la realizzazione di un invaso pregiudichi il percorso che sta seguendo il Contratto di Fiume, avviato dalla Regione stessa… Auspichiamo perciò che le discussioni future si possano concentrare su tutto ciò che è possibile realizzare sin da ora per risparmiare acqua e per tutelare economia ed ecosistemi".

Molto dure anche con l’assessore: "Assolutamente improprie e non condivisibili le ripetute sollecitazioni di Mammi alla apertura ai finanziamenti privati per la realizzazione di opere che di fatto privatizzano il bene comune per eccellenza, cioè l’acqua, stravolgendo il territorio, regalando profitti certi a pochi e facendo pagare i costi alla collettività attraverso le bollette. Si deve aprire un confronto politico serio e approfondito, considerando che le istituzioni reggiane con Arca hanno ritenuto di andare esattamente nella direzione opposta per la gestione idrica".