L’Africa usata come una discarica. Rifiuti pericolosi spediti in Ghana

Tre imprese, di cui una reggiana, denunciate per traffico illecito di rifiuti e falsità ideologica. Volevano rivendere un container pieno di pneumatici usati, vecchi frigoriferi ed elettronica usurata.

L’Africa usata come una discarica. Rifiuti pericolosi spediti in Ghana

L’Africa usata come una discarica. Rifiuti pericolosi spediti in Ghana

L’Africa subsahariana usata come discarica. Rifiuti pericolosi, materiale elettronico dismesso e pneumatici usurati, insicuri, inviati in Ghana per poter guadagnare qualcosa anche da ciò che dovrebbe essere destinato al definitivo riciclo. Sono queste le accuse che la Guardia di Finanza ipotizza contro tre imprese, una bolognese, una modenese e una reggiana. La vicenda nasce da un controllo effettuato dagli agenti delle dogane e dei monopoli all’Interporto di Bentivoglio (Bologna) da dove passano le grandi spedizioni. "Nel corso di un’attività ispettiva – si legge nella nota delle Fiamme Gialle – avente ad oggetto la regolare esportazione di merce, gli agenti doganali hanno proceduto al controllo della dichiarazione doganale di merce collocata all’interno di un container diretto verso il Ghana. Gli approfondimenti investigativi sul contenuto del container hanno permesso di accertare che la merce trasportata fosse del tutto inutilizzabile e deteriorata, tale da apparire piuttosto catalogabile come “rifiuto pericoloso” ed altamente inquinante; circostanza confermata a seguito di ulteriori accertamenti condotti dai funzionari dell’Agenzia Prevenzione Ambiente Energia dell’Emilia Romagna (Arpae)".

Quella merce, che una volta arrivata in Ghana sarebbe stata pagata alle imprese italiane, non era affatto utilizzabile. "In particolare il carico, pari a oltre 20 tonnellate di rifiuti pericolosi, era costituito da pneumatici usurati, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e merce varia come televisori, frigoriferi, congelatori, materassi e ferri da stiro. I 3 titolari delle imprese coinvolte nella movimentazione transfrontaliera di rifiuti pericolosi verso il Ghana, che hanno falsificato fraudolentemente le specifiche dichiarazioni doganali, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica felsinea, per i reati di “Traffico illecito di rifiuti” e “Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”".