L’allarme della Cia: "Caldo anomalo, l’agricoltura reggiana è a rischio"

"Siccità e caldo anomalo mettono a rischio il 30% della produzione agricola reggiana". A lanciare l’allarme è Lorenzo Catellani, presidente Cia Reggio. "L’assenza di piogge e temperature sopra le medie stagionali, anche di 20 gradi nel weekend. È la previsione delle prossime settimane per il nostro territorio, una situazione che ci preoccupa notevolmente: con queste condizioni meteo è a rischio almeno il 30% dei nostri principali prodotti agricoli", spiega il numero uno della confederazione degli agricoltori che denuncia lo stato di grave siccità ormai strutturale. "L’inverno si è caratterizzato per una drammatica carenza di precipitazioni in tutto il Nord – entra nel dettaglio – basti pensare che si registra il 45% di neve in meno sulle Alpi, rispetto al 2022, e i grandi laghi sono molto bassi. Questo significa che i grandi serbatoi naturali di acqua per il fiume Po, e dunque per la nostra agricoltura, sono a livelli molto allarmanti". Sull’agricoltura reggiana si addensano "tante nubi. Gli imprenditori agricoli soffrono l’incremento dei costi (carburanti +100%, mangimi +40%) e mentre sono aumentati i prezzi al consumo (10% in media) non c’è stato alcun ritorno per chi lavora la terra. Cala la nostra produzione agricola che nel 2021 portò l’economia provinciale a 744 milioni di euro. Si faccia presto, l’agricoltura reggiana non può più aspettare", conclude Catellani.