Lavoratori ex cucina, ci sono spiragli

Gli 11 operatori Ausl potrebbero essere ricollocati in zona, evitando il trasferimento a Reggio o Montecchio

Lavoratori ex cucina, ci sono spiragli

Lavoratori ex cucina, ci sono spiragli

Ci sono soluzioni in vista per gli undici operatori dell’Azienda Usl che dall’8 maggio sarebbero costretti a trasferirsi alle sedi di Reggio o Montecchio a causa della chiusura delle cucine dell’ospedale di Guastalla, dove finora hanno prestato la loro attività. Il servizio pasti per i degenti, infatti, viene affidato alla Cir, con un appalto esterno. Un disagio per i lavoratori, che ha subito mobilitato i sindacati della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. Dell’argomento si è parlato anche l’altra sera in municipio a Guastalla, all’ultimo consiglio comunale dell’attuale mandato, ormai al termine.

E’ emerso come dai vari confronti tra Comune, Ausl e sindacati sembra possa essere possibile una collocazione degli operatori attivi a Guastalla nella stessa zona della Bassa, nell’ambito della mansioni di competenza dell’Azienda sanitaria locale. E buone prospettive sembrano emergere anche per i tre addetti della cooperativa esterna che si occupa della distribuzione dei pasti e della pulizia del pentolame: per loro sembra essere possibile un collocamento nelle stesse mansioni, ma nell’ambito dell’appalto affidato alla Cir. Dunque, buone notizie per i lavoratori, con conferme sui vari accordi che dovrebbero arrivare già la prossima settimana.

Della questione si è parlato in consiglio grazie all’interrogazione presentata dal gruppo Avanti, con Francesco Benaglia e Gianluca Soliani: "Ogni tanto – hanno dichiarato – è utile intervenire per sollecitare interventi e suggerire soluzioni all’Azienda Usl, anche per non fare calare l’attenzione sugli aspetti legati alla qualità e ai servizi dell’ospedale della Bassa, che da qualche tempo non ci sembra essere considerato come meriterebbe". Non a caso l’ultimo consiglio comunale del mandato si è concluso con l’approvazione – all’unanimità – di una mozione del gruppo Avanti, dedicata alla salvaguardia dei servizi all’ospedale guastallese, sollecitando nuovamente il massimo impegno per la riattivazione di reparti come Pediatria, Ginecologia e, ovviamente, il Punto nascite, chiusi ormai da quattro anni.

Antonio Lecci