Le inascoltabili parole del professore

Un professore di liceo, uomo di fede, fa trasalire con le sue parole. Parole che mostrano una totale mancanza di responsabilità e di pentimento. Una misoginia millenaria che tarda a morire.

Parole inascoltabili.

Lo sarebbero se le avesse pronunciate un uomo privo di mezzi intellettuali.

Dette da un professore di liceo (e uomo di fede), fanno trasalire.

In queste asserzioni si coglie una completa assenza del senso di responsabilità, si avverte l’incapacità di assumersi pienamente una colpa e di risponderne. L’impressione è che il precettore non abbia ancora compreso l’accaduto, la differenza di ruolo, la gravità; e che non si sia nemmeno pentito.

Il pentimento ti spinge a dire altro, a fare innanzitutto i conti con la tua coscienza. Non a puntare il dito contro una ragazzina.

Si dirà: una persona impaurita, che si sente mancare la terra sotto i piedi, perde lucidità, sbaglia, dice anche ciò che non pensa.

Speriamo sia così e che quelle frasi non siano – al contrario – figlie di quella misoginia millenaria che tarda a morire, quel disprezzo verso il genere femminile che di solito fa delle distinzioni tra la mamma e tutte le altre donne del pianeta: prede che – in fondo in fondo – volevano farsi predare.

Andrea Fiori