ANDREA SPINELLI
Cronaca

Le note di Max Casacci ’Dal suono dell’oceano al ritmo della città’ in scena alla Cavallerizza

Oggi alle 18 la chiusura del cartellone 2024 di ’Fotofonia’ curata dal chitarrista dei Subsonica: "Musica dalle profondità marine".

Le note di Max Casacci ’Dal suono dell’oceano  al ritmo della città’ in scena alla Cavallerizza

Le note di Max Casacci ’Dal suono dell’oceano al ritmo della città’ in scena alla Cavallerizza

Muti come pesci? Solo un modo di dire, vista la ricchezza di risonanze degli abissi su cui Max Casacci e la biologa marina Mariasole Bianco hanno concepito quel ’Dal suono dell’oceano al ritmo della città’ che presentano oggi pomeriggio (alle 18) sul palco del Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia a chiusura del cartellone 2024 di ’Fotofonia’, declinazione musicale di Fotografia Europea curata dallo stesso chitarrista dei Subsonica.

Max, dopo le esperienze degli anni passati con il geologo Mario Tozzi e il botanico Stefano Mancuso, la sua esplorazione dei suoni della terra nella cornice di Fotografia Europea prosegue con quei mari a cui quattro anni fa aveva dedicato pure parte del suo progetto musical-letterario ’Earthphonia’.

"In questa mia trasformazione dei suoni naturali in musica, quello sulle profondità marine è stato uno dei primi con cui mi sono cimentato, quando ‘Earthphonia’ non era ancora un progetto di libro né tantomeno di album. Qualche tempo prima, un po’ per gioco, mi ero trovato a mettere in musica davanti alla telecamera le pietre dell’isola di Gozo scoprendo che avevano una loro intonazione. Al video s’era interessato Michelangelo Pistoletto, che mi aveva poi commissionato un brano sui fiumi, iniziando così a delineare la traiettoria del lavoro".

L’incontro con Mariasole Bianco quando è arrivato?

"Poco dopo. Mi ha telefonato chiedendo se avessi interesse a cimentarmi con i suoni delle profondità marine per realizzare un brano a sostegno di Worldrise, la sua associazione no profit a tutela e salvaguardia degli oceani, anzi, dell’oceano, visto che per gli scienziati è solo uno. È stata lei a fornirmi una incredibile quantità di suoni marini, consentendomi di fare scoperte clamorose, fra cui quella che alcune specie ittiche cantano in coro".

Dal vivo come interagite?

"Avvicendando suoni e parole partendo proprio da ‘Oceanbreath’, il brano di ‘Earthphonia’ dedicato, appunto, al mare. Si tratta di un vero e proprio spettacolo, con forte contributo di immagini e video curato dalla stessa società che lavora coi Subsonica. Non mancano riferimenti sonori ad altri ecosistemi indagati in ‘Earthphonia’ a cominciare da quello delle api".

In questi anni lei ha ’suonato’ ponteggi di tubi innocenti e cocktail da bar, ruote di bicicletta e la voce di Monica Bellucci. Ma tutto è cominciato nel 2011.

"Già, quando nell’ambito della Biennale d’Arte di Venezia, assieme al produttore Daniele Mana (più conosciuto come Vaghe Stelle, ndr) abbiamo iniziato a sperimentare su rumori e ambienti sonori, trasformando una fornace di Murano in corpo ritmico. Poi l’ho fatto con registrazioni urbane, immaginando, almeno sonoramente, città più sostenibili di quelle attuali. Per questo lo spettacolo inizia con i suoni dell’oceano e arriva a scatenare gli animi con quelli della città. Quando m’è capitato di aprire un live del dj tedesco Paul Kalkbrenner, mi sono trovato davanti 7 mila ragazzi che volevano solo ballare musica con la cassa dritta. E io gliel’ho data… col campionamento del rumore di un tram".