DANIELE PETRONE
Cronaca

L’incubo nella notte della vigilia: "Drogata e seviziata per 20 ore"

Prima l’invito a casa, poi l’orrore: 39enne segregata, sfregiata al volto e costretta a rapporti sessuali. Arrestato un conoscente di 46 anni. "Dopo gli abusi l’ha lasciata sanguinante alla fermata del bus".

Seviziata per venti interminabili ore da un amico che l’aveva invitata a casa sua a Reggio Emilia. L’ha fatta ubriacare, drogata, sfregiata al volto e poi stuprata. Infine l’ha abbandonata sanguinante alla fermata dell’autobus. Una Vigilia di Natale da incubo quella che una 39enne reggiana ha raccontato di aver subito. Una storia di orribile violenza che emerge al termine delle indagini che hanno portato i carabinieri, a distanza di venti giorni, ad arrestare un 46enne nigeriano domiciliato nella città emiliana. Ora si trova in carcere e dovrà rispondere di una sfilza di accuse pesantissime: sequestro di persona, violenza sessuale aggravata, deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, lesioni personali aggravate e spaccio di stupefacenti. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, i due si conoscevano già e lei era già stata a casa sua in passato. Il 24 dicembre, lui la avvicina nei pressi della stazione, invitandola a bere e mangiare qualcosa nel suo appartamento. La donna accetta. Una volta arrivati, le offre una dose di crack e diversi superalcolici. Poi la rinchiude a chiave in camera da letto. Prima la colpisce al volto e alla testa, afferrandola per il collo. Poi, approfitta di lei costringendola a diversi rapporti sessuali. Solo venti ore dopo, nel tardo pomeriggio di Natale, l’uomo la porterà fuori casa abbandonandola nei pressi di una fermata dell’autobus. La donna sanguinante al volto e tumefatta, chiede aiuto ad alcuni passanti e viene soccorsa da un’ambulanza, che la porta all’ospedale Santa Maria Nuova, dove viene ricoverata con quindici giorni di prognosi per le lesioni, oltre a uno sfregio al viso che le resterà per sempre, come emerso dagli accertamenti. I carabinieri, allertati dal personale medico, sono andati a raccogliere la sua sofferta deposizione in ospedale. La donna racconta e denuncia tutto, indicando anche l’abitazione dove i militari poco dopo eseguiranno una perquisizione, sequestrando materiale probatorio che confermerebbe il racconto della vittima, tra cui tracce di sangue sul materasso. La procura ha chiesto e ottenuto dal gip la custodia cautelare in carcere, misura eseguita nei confronti del 46enne. Una vicenda che ha colpito profondamente la città. Dura la presa di posizione del sindaco Luca Vecchi. "Ci costituiremo parte civile contro l’uomo e ci metteremo a disposizione della donna per accompagnare il suo percorso di recupero – dice –. Non ci volteremo dall’altra parte. Casi come questi sono imperdonabili. C’è bisogno di una repressione che non deve essere indulgente, ma sono necessari anche passi in avanti sul piano culturale".