L’inflazione non arresta "Restano cattedre vuote"

La denuncia di Roberto Rinaldi, coordinatore Uil: "Momento delicato"

L’inflazione non arresta  "Restano cattedre vuote"

L’inflazione non arresta "Restano cattedre vuote"

"L’inflazione che non si arresta, frutto di molta speculazione finanziaria, i salari che non si indicizzano al costo reale della vita, gli affitti troppo alti, una sanità in decadenza stanno mettendo in difficoltà welfare ed economia. C’è una fuga dei dipendenti dalla sanità pubblica così come non si riescono a coprire le cattedre, non si trovano molte figure professionali sia nel terziario che nel manifatturiero e in agricoltura". Morale, "il lavoro sia nel pubblico che nel privato vive un momento molto delicato". Lo evidenzia il coordinatore della Uil di Reggio e Modena, Roberto Rinaldi, che lancia un allarme oggi su inflazione, contratti e salari. "Se non s’interviene nell’immediato con delle misure concrete – avverte – si rischia di allargare la fetta delle disparità sociali. Pertanto, il rinnovo dei contratti del settore pubblico e privato, con detassazione annessa anche sul secondo livello di contrattazione, l’indicizzazione delle pensioni in linea con le direttive europee, un piano casa efficiente e il finanziamento della sanità pubblica, sono solo alcune delle priorità da mettere in campo". Per tutto questo, continua il dirigente Uil, "siamo preoccupati per i cittadini del reggiano che probabilmente nei prossimi mesi vedranno le liste d’attesa ospedaliere allungarsi e magari i propri figli con delle ore non coperte a scuola viste le difficoltà a reperire personale". Tra l’altro, "non è più rinviabile l’attuazione di un piano casa che, oltre alle risorse pubbliche, sempre più esigue, dato che il governo ha declinato sulla richiesta di rifinanziamento dei fondi a suo tempo realizzati, deve coinvolgere il privato, magari attraverso una legge regionale che normi il rapporto tra immobili destinati agli affitti calmierati e quelli a mercato turistico".